La questione immigrazione è particolarmente complessa, sia in Europa che in America. A testimoniarlo, l’appello della vice presidente americana Kamala Harris che ha detto esplicitamente ai migranti di Guatemala e Messico di “non venire negli Stati Uniti” perché saranno respinti. È accaduto durante la sua prima visita all’estero da quando ha assunto l’incarico.
Harris ha parlato anche del “pericoloso viaggio verso nord” che intraprendono i migranti invitandoli a “non venire”. Nel frattempo, “gli Stati Uniti continueranno a far rispettare le nostre leggi e a proteggere i nostri confini”. Se non è stata una minaccia, poco ci è mancato. E ha proseguito, se le sue parole non fossero state ancora percepite: “Se verrete al nostro confine, sarete rimandati indietro”, ha aggiunto sottolineando che ci sono “strade per un’immigrazione legale e sono queste che vanno percorse”.
Non saranno stati gli stessi toni usati da Donald Trump, ma insomma il senso è sembrato il medesimo degli strali lanciati dall’ex contestatissimo presidente Usa. Harris, in Guatemala ha discusso del fenomeno migratorio dal Paese dell’America centrale con il presidente Alejandro Giammattei e ha ribadito in seguito: “Vogliamo sottolineare che l’obiettivo del nostro lavoro è aiutare i guatemaltechi a trovare la speranza a casa”, ha aggiunto Harris nel corso di una conferenza stampa dopo il colloquio con Giammattei, concludendo: “Voglio dire chiaramente alle persone in questa area. Non venite”.
Durante la sua visita, la vice presidente ha poi annunciato la formazione di una task force congiunta con il governo guatemalteco contro la corruzione nel paese, che è il motivo cardine che acuisce povertà, violenza della criminalità organizzata e anche l’alto tasso di emigrazione, e ha promesso aiuti finanziari e l’invio di mezzo milione di dosi di vaccino contro il coronavirus.