La famiglia di George Floyd, l’uomo afroamericano ucciso dalla polizia nel maggio 2020 la cui morte aveva provocato una stagione di grandi proteste prima negli Stati Uniti e poi in tutto il mondo contro il razzismo e la brutalità poliziesca, ha ottenuto un risarcimento da 27 milioni di dollari da parte della città di Minneapolis. Si tratta di un patteggiamento da parte del governo cittadino per chiudere la causa.
“L’orribile morte di George Floyd, a cui hanno assistito milioni di persone in tutto il mondo, ha provocato un profondo desiderio di giustizia e cambiamento”, ha detto in una dichiarazione Ben Crump, avvocato per i diritti civili. “Il fatto che il più grande pattaggiamento per un caso di morte provocata dalla polizia riguardi il caso di un uomo nero è un messaggio forte: le vite nere contano e la violenza della polizia contro le persone nere deve finire”.
Rodney Floyd, fratello di George, ha aggiunto: “La nostra famiglia è grata a tutte le persone che si sono prese a cuore la vita di George e la nostra perdita. Questo accordo è un passo necessario per tutti noi per provare ad andare avanti. L’eredità di George, per chi lo amava, sarà sempre il suo ottimismo, la sua idea che le cose possano cambiare in meglio, e speriamo che questo accordo possa andare in quella direzione, che possa rendere le cose un po’ migliori per Minneapolis e per tutte le comunità del Paese”.
La causa, intentata nel luglio 2020, indicava la città di Minneapolis come responsabile delle azioni della polizia di Minneapolis, insieme agli agenti Derek Chauvin, Tou Thao, Thomas Lane e J. Alexander Kueng — i quattro responsabili materiali della morte di George Floyd, contro cui è in corso un processo penale. Chauvin, l’agente che ha materialmente ucciso Floyd appoggiando il ginocchio sul suo collo, è ora accusato di omicidio preterintenzionale: il suo processo ccomincerà entro fine mese.
Questo articolo è apparso originariamente su Rolling Stone US