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La replica di Barbara Palombelli: «Sono stata vittima di una diffamazione senza precedenti»

Dopo la polemica per le parole pronunciate sul femminicidio a 'Forum', la giornalista ha detto: «Chiedo scusa se qualcuno sentendo quella frase ha pensato che potessi essere complice di chi commette un delitto, ma il mio era un discorso diverso»

Foto: Massimo Sestini/Mondadori via Getty Images


«Sono stata vittima di una diffamazione senza precedenti. Il mio nome, accostato all’istigazione e alla giustificazione della violenza sulle donne. Tutti coloro che si sono resi protagonisti di questa palese falsità ne risponderanno in tribunale», ha scritto Barbare Palombelli sulla sua pagina Fb. Il post è arrivato dopo la polemica scatenata dalle parole pronunciate sul femminicidio a Forum.

«Non posso accettare una simile aggressione completamente ingiustificata e superficiale», ha spiegato. «Aspetto le scuse dei rappresentanti delle istituzioni che non si sono documentati sui fatti prima di emettere sentenza via web. Continuerò a porre domande, anche scomode, perché è il mio mestiere. Ma non accetterò diffamazioni, da qualunque parte siano arrivate. La diffamazione è un reato e io credo nella giustizia».

Nel corso della puntata di Forum del 16 settembre la giornalista aveva parlato di femminicidi: «Parliamo della rabbia tra marito e moglie. Come sapete negli ultimi sette giorni ci sono stati sette delitti, sette donne uccise, presumibilmente da sette uomini. A volte però è lecito anche domandarsi: questi uomini erano completamente fuori di testa, completamente obnubilati oppure c’è stato anche un comportamento esasperante, aggressivo anche dall’altra parte? È una domanda, dobbiamo farcela per forza, perché dobbiamo in questa sede soprattutto, in un tribunale, esaminare tutte le ipotesi».

Dopo lo tsunami social (e non solo) innescato dalle sue dichiarazioni, Palombelli è anche intervenuta a Quarto Grado per chiarire la sua posizione: «Non è giustificabile in alcun modo il femminicidio, voglio essere chiara, non intendevo dire quello che è stato compreso. Chiedo scusa se qualcuno sentendo quella frase ha pensato che potessi essere complice di chi commette un delitto, ma il mio era un discorso diverso», ha detto. «Sono sempre stata in prima linea contro la violenza sulle donne. Lo dice la mia storia personale, ho portato anche a casa mia figlia oggetto di violenza. Essere messa tra le persone che giustificano la violenza mi ha provocato grande malessere. Abbiamo spiegato come disinnescare la rabbia, ma nessuna rabbia può giustificare un omicidio». La giornalista ha aggiunto: «Non esiste alcuna giustificazione a un femminicidio, ma dobbiamo fare tutti un passo avanti e capire come disinnescare la violenza prima che diventi un femminicidio. Dobbiamo parlare per prevenire i comportamenti. Se qualcuno ha pensato di montare una tempesta mediatica contro di me io sono pronta a rispondere con la mia storia».

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