La Scozia sarà il primo paese al mondo a fornire assorbenti gratuiti a tutte le donne: la legge in questione, il Period Products Scotland Bill, è stata approvata in prima lettura dal Parlamento scozzese con 112 voti a favore, nessun contrario e un astenuto. Perché diventi effettiva il governo dovrà approvarla nuovamente ma è quasi scontato che accada.
Non è un provvedimento inatteso per la Scozia che per combattere la “period poverty” – ovvero la condizione d’indigenza che impedisce alle ragazze di andare a scuola nei giorni di ciclo perché non possono permettersi di acquistare assorbenti – ha già messo in atto diversi provvedimenti, e dal 2018 garantisce assorbenti e prodotti sanitari femminili gratuiti per tutte le studentesse.
Il Period Products Scotland Bill è stato portato in Parlamento dalla laburista Monica Lennon per la prima volta nel 2017, per sostenere le donne con un reddito basso. “I prodotti per le mestruazioni femminili sono un diritto e quindi devono essere disponibili per tutti”, ha sottolineato Lennon. Di fatto il ciclo mestruale non si sceglie ma è una condizione a cui ogni donna viene obbligatoriamente sottoposta per diversi anni della sua vita, e ha un costo: per questo è paradossale applicare l’IVA che solitamente viene accostata ai beni di lusso a questi prodotti. Si stima infatti che i giorni di ciclo mestruale per ogni donna siano oltre duemila nel corso della vita.
L’unica opposizione al provvedimento è venuta inizialmente da alcuni parlamentari perplessi per il costo necessario a rendere effettiva la legge, stimato sotto i 30 milioni di euro l’anno. Quando la legge entrerà in vigore, la Scozia diventerà uno dei paesi più all’avanguardia al mondo per quanto riguarda la tutela dei diritti delle donne e la parità di genere. “Sarà una pietra miliare per la normalizzazione delle mestruazioni,” ha detto Lennon, “e metterà in luce l’impegno del Parlamento per l’uguaglianza di genere”.
La discussione sulla “tampon tax”, la riduzione dell’IVA su assorbenti e prodotti sanitari femminili, è all’ordine del giorno già da qualche tempo in Europa e in diversi altri paesi del mondo. In Italia, nonostante si affronti l’argomento ciclicamente, l’IVA su questi prodotti rimane al 22 percento, con l’eccezione solo di quelli compostabili e biodegradabili – quelli che non si trovano su tutti gli scaffali dei supermercati, i più costosi e meno utilizzati, che hanno l’IVA al 5 percento.
La maggior parte dei paesi europei è più avanti dell’Italia: Francia, Spagna, Belgio, Olanda, Cipro e altri hanno un’IVA al 5 percento per tutti i prodotti di igiene femminile, mentre la Germania sta passando quest’anno dal 19 al 7 percento e l’Irlanda ha tolto completamente l’IVA da tutti i tipi di assorbenti. Possono sembrare solo statistiche ma hanno un impatto decisivo sulla qualità della vita di molte donne perché, come diceva lo slogan della campagna lanciata in Italia da Laura Boldrini contro la violenza di genere, “il ciclo non è un lusso” ma la normalità.