Lo scorso marzo, la notizia che la Cina ci aveva mandato medici e dispositivi di protezione proprio nel momento peggiore dell’epidemia, aveva provocato un’ondata di commozione in Italia – il post dell’Ambasciata cinese in cui si annunciava la cosa era diventato virale con decine di migliaia di like.
Era il periodo in cui la gente si trovava a cantare dai balconi per farsi forza a vicenda. E queste due cose messe insieme avevano prodotto alcuni video – diventati a loro volta virali in Cina e diffusi da rappresentanti ufficiali del governo cinese come Zhao Lijian, portavoce del Ministro degli Esteri – in cui si vedevano gli italiani che suonavano l’inno nazionale cinese e applaudivano in segno di ringraziamento.
Oggi, un’analisi del Financial Times smentisce la versione diffusa da quei video – che erano stati parte dello sforzo propagandistico cinese per spingere una narrativa positiva durante l’epidemia.
Secondo un’analisi di Alessandro Ciapetti per Pagella Politica, una parte di uno dei video – quella che mostra qualcuno che suona l’inno nazionale cinese a Roma – potrebbe anche essere vera, ma il video in generale è “un montaggio creato ad arte”.
Altri video, che ritrarrebbero alcuni italiani che applaudono e ringraziano la Cina, sono in realtà montaggi fatti ad arte basati su alcuni filmati pubblicati dal Corriere della Sera che documentano un flash mob tenutosi in tutta Italia il 14 marzo per ringraziare gli operatori sanitari e che non c’entrava niente con la Cina.