Le date oscillano tra il weekend dell’8 e quello del 22 luglio: pare proprio che dovremo mettere nella borsa mare la tessera elettorale e fare una sosta al seggio prima di andare in spiaggia. Il fallimento delle consultazioni porterebbe infatti a elezioni anticipate, elezioni che, per una serie di ragioni tecniche, non potranno essere che da luglio in poi.
L’unica alternativa è che si formi un Governo neutrale (in italiano corrente: con esponenti che non si candideranno alle prossime elezioni e espressione di tutti i partiti) che porti l’Italia fino all’approvazione della legge Finanziaria con elezioni poi a inizio 2019. Il fatto che Lega e Movimento 5 Stelle abbiano detto entrambi un sonorissimo NO a questa proposta rende quindi la possibilità di elezioni molto concreta.
Nessuna fiducia a un governo “neutrale”, sinonimo di governo tecnico. Si vada al voto a luglio!
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 7 maggio 2018
#Mattarella vuole un “governo neutrale”?
Per carità, serve un governo coraggioso, determinato e libero, che difenda in Europa il principio PRIMA GLI ITALIANI, che difenda lavoro e confini, altro che governino per tirare a campare.
Per me, o si cambia o si vota!
Conto su di voi.— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 7 maggio 2018
E in una stagione di grandi live come sarà l’estate italiana, le elezioni rischiano di diventare il festival più spettacolare su piazza.
MI VOTI
Se il Mi Ami è l’evento che dà il via alla stagione dei festival, il Mi Voti di luglio rischia di catalizzare l’attenzione su di sé. Dispiace per i tanti promoter musicali, ma non ce n’è per nessuno.
Prima di tutto perché il Mi Voti godrà di un’attenzione mediatica immensamente superiore agli altri eventi. È infatti improbabile che Mentana dedichi una Maratona al Flowers Festival di Collegno con Damilano e Cazzullo che si scannano sull’esibizione di Aloboroise e Cerasa in collegamento dal camerino di Motta.
Senza contare che il Mi Voti, contrariamente a tutti gli altri festival, avrà la possibilità di andare ben oltre la soglia della mezzanotte con dichiarazioni e after party che proseguiranno per tutta la notte fino a lunedì inoltrato.
Un altro grandissimo punto di forza del Mi Voti saranno le file: se ai festival siamo abituati a estenuanti file per il bagno o per una birretta, siamo certi che in caso di elezioni a luglio ci sarà pochissimo di aspettare al seggio, anzi, per i pochi che ci andranno potrebbe essere un gesto di buon cuore scambiare due chiacchiere con lo scrutatore per farlo sentire meno solo in una calda domenica d’estate.
Ma vediamo nel dettaglio il punto di forza del Mi Voti, ovvero una line up che fa sembrare Glastonbury poco più di una sagra di paese.
LINE UP
Prepariamoci a polemiche infinite sugli artisti del cartellone: se non andava bene la trap sul palco del Primo Maggio, figurarsi l’idea di ritrovarsi Alfano* sulla scheda che entusiasmo possa provocare. Si sa, lamentarsi dell’offerta culturale è ormai uso comune, ma sarebbe ingiusto non apprezzare la varietà di artisti che avremo la possibilità di vedere nel corso del Festival organizzato da Frah Qurinale.
Unica nota dolente: rifiutandosi di esibirsi a apertura cancelli, i gruppi di sinistra sotto l’etichetta Liberi e Uguali parteciperanno anche loro al Festival, ma in posizione defilata, da Taranto, e con la dicitura Liberi e Uguali e Pensanti e la direzione artistica di Massimo D’Alema e Roy Paci. Grande attesa per il duetto tra Pierluigi Bersani e Teresa De Sio.
Il pomeriggio del Mi Voti sarà dedicato a numerosi gruppi minori che si alterneranno sul palco. Dopo il folk di Potere al popolo verrà dato spazio al chill out di ALA con Denis Verdini e un grande momento di spettacolo con il coro gospel de Il Popolo della Famiglia: venti elementi che curiosamente corrispondono anche al suo numero di elettori e infatti a metà di Andate per le strade di tutto il mondo lasceranno lo stage per andare a votare.
Il Mi Voti entra nel vivo verso le 18.30 con l’ingresso del PD.
Gruppo molto amato nei centri urbani e da giovani hipster, nel suono ricordano molto i Coma Cose, nel senso che quando Renzi parla dei risultati del suo Governo la reazione degli elettori di sinistra è appunto “Come? Cosa?”.
Da un punto di vista produttivo invece il PD arriva al Mi Voti con una storia che ricorda molto i Police: non si sopportano più, sono guidati da un fighetto piacione, uno di talento c’è ma è nascosto dietro e pur di portare qualche voto a casa sono capaci di qualsiasi reunion.
Come frontliner confermato Martina, un po’ il Damon Albarn della sinistra italiana, ma misteriosamente sul palco canterà con spiccato accento toscano.
Possibile un duetto con l’artista sud tirolese Maria Elena Boskistein: la candidata in Trentino e quintessenza dello spirito alpino si esibirà in uno yodel estremo assieme al solito gruppo sparuto di Radicali che – da bravi turnisti – questa volta sono stati ingaggiati a sinistra.
Ma lasciando perdere i gruppi velleitari, veniamo alla parte clou della manifestazione.
Alle 20.30 è il turno dei Rousseau a.k.a. Movimento 5 Stelle a.k.a. Casaleggio Associati.
C’è grandissima attesa sul palco del Mi Voti per i 5 Stelle.
Come aspettativa è la stessa per i Radiohead quando suonarono Creep al Primavera. Dopo aver annunciato di fare un duetto con la Lega, poi di fare un duetto con il PD, alla fine saliranno sul palco da soli nella formazione classica: Di Maio leader del gruppo lato destro, Di Battista** leader del gruppo lato sinistro e Casaleggio alle basi feat. Confindustria.
Avete presente il video di Childish Gambino? Voci sussurrano che Luigi Di Maio farà la stessa performance sul palco del Mi Voti, ma se non ci riuscirà darà la colpa degli altri partiti che hanno sabotato la sua esibizione.
Ma l’headliner della serata è senza ombra di dubbio l’uomo che ha conquistato l’edizione primaverile del Mi Voti, l’uomo che ha fatto sold out in Molise e Fiuli Venezia Giulia, ovvero Matteo Kendrick Lamar Salvini.
L’uomo che ha rivoluzionato il sound della Lega è pronto a inondare il palco del Mi Voti con un arrangiamento che fa dimenticare le sue hit come “Smell like ten napoletani” per suoni più accomodanti e melodici alla Modà che tanto piacciono all’elettorato italiano.
Con Matteo Salvini suonerà il gruppo spalla Brothers of Italy e farà una comparsata anche una vecchia gloria della canzone pop, il nostro Micheal Bolton (forse meglio Micheal Botox) ovvero l’ottuagenario Silvio Berlusconi che ormai sta lì sul palco cercando con inutili virtuosismi l’attenzione di un pubblico che ormai ha perso.
Per loro ha detto no a collaborazioni con i già citati Movimento 5 Stelle e sarà interessante vedere il pubblico come risponderà il pubblico del Mi Voti: apprezzerà questa scelta di coerenza o lo punirà per non aver sfruttato l’occasione di togliersi di torno Micheal Botox?
L’appuntamento con il Mi Voti è a quindi a luglio: se vi perdete quelle date non preoccupatevi, è molto probabile che ci sia anche un’edizione a dicembre.
* Sì, l’ipotesi c’è. Secondo voi ha saltato le elezioni a maggio per caso?
** Secondo voi ha saltato le elezioni a maggio per caso?