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Le Sardine hanno ufficialmente aperto a CasaPound

È un fenomeno scientifico noto come 'Legge di Grillo': tutti i movimenti politici che si presentano come né di destra né di sinistra, finiscono per diventare di destra

Una protesta in Italia (non delle Sardine) e le dichiarazioni del portavoce delle Sardine di Roma. Collage via Getty/Twitter

Ormai è noto: tutti i movimenti politici che si presentano come né di destra né di sinistra e che non vogliono bandiere alle loro manifestazioni di solito hanno un problema: finiscono per diventare di destra. È scienza comunemente accettata. La legge di Grillo. E si può applicare questa regola generale anche al movimento delle Sardine, l’ultimo movimento a riempire le piazze del paese.

Dato che le Sardine sono così al centro dell’attenzione mediatica, un po’ tutti i partiti stanno cercando di salire sul carro di un fenomeno che sperano possa portargli qualche voto in più. E nell’ultimo periodo il movimento ha ricevuto endorsement da praticamente tutto lo spettro politico – i più recenti quelli di Mario Monti a Francesca Pascale. 

Ma come ha regito ufficialmente il movimento di fronte a queste dichiarazioni di simpatia non richieste e forse anche ingombranti? L’abbiamo scoperto oggi quando il suo portavoce romano, Stephen Ogongo, è stato intervistato dal Fatto Quotidiano. Alla domanda su quali ‘paletti’ mettere di fronte a chi vuole entrare nel movimento, Ogongo ha risposto che li metteranno “se e quando ci daremo un’identità politica”. “Per ora è ammesso chiunque, pure uno di CasaPound va benissimo, basta che scenda in piazza come Sardina”, ha aggiunto.

Ok, probabilmente quelli di CasaPound non li vedremo in piazza con le Sardine visto che – in teoria – il movimento nasce per protestare contro l’odio, il sovranismo e il populismo. E magari quella di Ogongo era una provocazione? Forse? Venuta male? Si spera. Ma l’idea che il movimento delle Sardine senta il bisogno di insistere sulla sua apoliticità e apartiticità fino al punto di dire “accettiamo anche i fascisti” dà perlomeno da pensare.

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