I miliardari della Silicon Valley stanno facendo di tutto per entrare nelle grazie del presidente eletto Donald Trump prima dell’insediamento previsto per la fine di questo mese. Nessuno però si era mai imbarcato in una campagna leccapiedi più sfacciata di quella messa in atto dal CEO di Meta Mark Zuckerberg.
Meta ha già donato un milione di dollari al fondo per la cerimonia di insediamento di Trump e Zuckerberg è andato a Mar-a-Lago a cenare col presidente eletto e i membri del suo staff poco dopo la vittoria a novembre. Questa settimana, ha cercato nuove aperture all’amministrazione entrante annunciando l’ingresso nel consiglio di amministrazione dell’azienda di Dana White, CEO di UFC (l’Ultimate Fighting Championship di arti marziali miste) e sostenitore di Trump, e pubblicando un video in cui delinea i principali cambiamenti alle politiche di fact checking di Facebook.
Meta porrà fine al suo programma di fact checking combattendo la disinformazione digitale con le community notes e questo, dice Zuck, per evitare ogni forma di “censura” sulle sue piattaforme. Quello delle community notes è un sistema di fact checking basato sugli utenti implementato su X (ex Twitter) dopo che Elon Musk ha preso il controllo della piattaforma, ma è di per sé profondamente incoerente e spesso fonte di disinformazione.
«Le recenti elezioni hanno rappresentato tra le altre cose un punto di svolta culturale verso la riconferma della centralità della parola», dice Zuckerberg. «Torneremo quindi alle nostre radici e ci concentreremo sulla riduzione degli errori, sulla semplificazione delle nostre politiche e sul ripristino della libera espressione sulle nostre piattaforme». Zuckerberg ha inoltre accusato i fact checker di essere «politicamente di parte» e di aver diffuso «sfiducia più che fiducia, soprattutto negli Stati Uniti».
Meta, che vanta oltre tre miliardi di utenti globali su piattaforme come Facebook, Instagram e WhatsApp, è da tempo criticata per la politica approssimativa sul controllo dei contenuti. A marzo dell’anno scorso, la società ha annunciato che sarebbero diminuite le raccomandazioni di contenuti politici tramite gli algoritmi, una soluzione tampone al flagello della disinformazione sui social. Zuckerberg ha aggiunto martedì che Meta si sbarazzerà «di un mucchio di restrizioni su argomenti come immigrazione e gender» che non sono aggiornati col nuovo mainstream.
L’annuncio è arrivato il giorno dopo che Meta ha annunciato l’ingresso di Dana White nel consiglio di amministrazione dell’azienda. «Sono fermamente convinto che i social media e l’intelligenza artificiale siano il futuro», ha detto White. «Mi emoziona entrare a far parte di questo incredibile team e di imparare di più su questa attività dall’interno. Non c’è niente che ami di più che costruire brand e non vedo l’ora di aiutare Meta a raggiungere il livello successivo». Il celebre fighter è stato una figura centrale nella campagna di Trump, ha parlato alla Convention nazionale repubblicana del 2024 e il presidente eletto lo ha persino fatto parlare durante il discorso della vittoria nella notte delle elezioni.
Se c’erano dubbi sul fatto che le nuove politiche fossero volte a compiacere Trump, che solo pochi mesi fa aveva minacciato di mettere in galera Zuckerberg accusandolo di ingerenza elettorale, il neo-nominato responsabile degli affari globali di Meta Joel Kaplan ha elogiato il presidente eletto in un’intervista rilasciata a Fox News martedì mattina. «C’è stato un cambiamento negli ultimi quattro anni. Abbiamo sperimentato molta pressione sociale e politica nella direzione di una maggiore moderazione dei contenuti, più censura», ha detto. «Ora ci sono una nuova amministrazione e un nuovo presidente che sono grandi difensori della libertà di espressione e questo fa la differenza».
Considerare Trump un difensore della libertà di parola significa ignorare la sua abitudine di prendere di mira giornalisti e network che criticano lui e la sua amministrazione. Il mese scorso ha intentato causa contro il Des Moines Register e la sondaggista Ann Selzer, che — per la prima volta in più di un decennio — ha sbagliato la previsione dell’esito del voto presidenziale in Iowa. A ottobre, il presidente eletto ha minacciato di revocare le licenze alle emittenti radiotelevisive che lo hanno criticato. In un comizio che si è tenuto a novembre, pochi giorni prima delle elezioni, Trump ha persino detto ai sostenitori che non gli sarebbe importato granché se un giornalista fossero stato ucciso durante un ipotetico tentativo di assassinarlo.
Nell’intervista di martedì, Kaplan ha aggiunto che Musk, che si comporta come una sorta di co-presidente non eletto, ha svolto «un ruolo incredibilmente importante nel far progredire il dibattito e riportare l’attenzione sulla libera espressione, ed è una cosa molto costruttiva e produttiva».
Nel video, Zuckerberg dice che le nuove politiche «ci aiuterannno a creare fiducia nel nostro lavoro in posti dove c’è meno preoccupazione per la parzialità». Di chi spera di ottenere la fiducia Zuckerberg? Uno che tra qualche settimana si trasferirà alla Casa Bianca.