La statua di Indro Montanelli che si trova vicino all’ingresso dei giardini pubblici a lui intitolati di via Palestro a Milano è stata imbrattata di vernice rossa. Sul basamento, inoltre, sono state scritte con lo spray nero le parole “razzista, stupratore”.
Non è la prima volta che succede: l’8 marzo del 2019 era stata versata della vernice rosa lavabile sul monumento, e il gesto era stato rivendicato dal gruppo di attiviste femministe Non Una Di Meno.
Da giorni si era tornati a parlare della statua di Montanelli, dopo che I Sentinelli di Milano ne avevano chiesto la rimozione sulla scia delle proteste antirazziste in America, scrivendo al sindaco di Milano Beppe Sala e al Consiglio comunale. Le ragioni della richiesta sono legate a un fatto di cui si parla da tempo in riferimento a Montanelli: il suo concubinato con una abissina dodicenne durante la guerra coloniale negli anni Trenta. Il sindaco aveva fatto sapere che non avrebbe rimosso il monumento: “Non sono favorevole alla rimozione della statua di Montanelli: penso che in tutte le nostre vite ci siano errori, e quello di Montanelli lo è stato. Ma Milano riconosce le sue qualità, che sono indiscutibili”, aveva detto Sala.
Il portavoce dei Sentinelli Luca Paladini ha precisato: “Noi abbiamo sollevato un discorso alla luce del sole, perché si innescasse una discussione pubblica su Montanelli, rivolgendoci al sindaco. È evidente che non siamo noi ad agire in questo modo”.
L’azione è stata rivendicata nel pomeriggio da Rete Studenti Milano e LuMe (Laboratorio universitario Metropolitano), con la pubblicazione di un video su Instagram: “Chiediamo, ad alta voce e con convinzione, l’abbattimento della statua”, si legge nel post. “Non possiamo accettare che vengano venerati come esempi da imitare personaggi che hanno fatto dello schiavismo, del colonialismo, della misoginia, del fascismo e del razzismo una mentalità con ben pochi ripensamenti. Con questo gesto vogliamo inoltre ricordare che, come ci hanno insegnato e continuano a insegnarci movimenti globali come Non Una Di Meno e Black Lives Matter, tutte le lotte sono la stessa lotta, in un meccanismo intersezionale di trasformazione del presente e del futuro. Se il mondo che vogliamo tarda ad arrivare, lo cambieremo. Mai più schiavismo, sessismo, razzismo”. Due ore dopo il video è stato rimosso.