Alla fine di ogni anno, anche i dizionari si lasciano un po’ andare e si sbizzarsicono nello scegliere la o le parole dell’anno o a comunicare quali neologismi sono entrati talmente nell’uso comune da meritarsi una voce ad hoc. Dato che come diceva Wittgenstein, “i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo”, anche noi abbiamo provato a fare questo esercizio, scegliendo le parole che meglio riassumono il 2019. Alcune sono nuove, altre antichissime, alcune inglesi e altre non-binarie. Alcune indicano cose piuttosto terrene e altre cose che stanno fuori dalla nostra galassia. Eccole qui.
BUCHI NERI
La foto dell’anno – per gli scienziati addirittura del secolo – è stata quella che ritrae un buco nero, o per meglio dire “una massa al centro della galassia Messier 87 a 55 milioni di anni luce dalla Terra”. Già l’incomprensibile definizione è bastata a farci alzare lo sguardo in su, e a parlare per settimane di ”supernova”, “porte spazio-temporali” e “orizzonte degli eventi”.
BREXIT
Perché dopo le ultime elezioni inglesi, vinte da Boris Johnson con la promessa di “get Brexit done”, adesso potrebbe arrivare per davvero.
MOJITO
Perché è stato il cocktail preferito di Salvini durate il periodo in cui si alternava tra il ministero degli Interni e la consolle del Papeete ed è finito per diventare il simbolo della crisi che ha portato alla caduta del governo del cambiamento la scorsa estate.
CRISTIANA
Ma anche Giorgia, donna, madre, Genitore 1 e Genitore 2 – tutte nello stesso campo semantico.
HONG KONG
La città cinese a statuto speciale è diventata il posto del mondo più raccontato dai telegiornali occidentali visto che milioni di persone si sono mobilitate contro una controversa legge sull’estradizione in Cina prima e contro la Cina in generale poi.
PLASTIC/SUGAR TAX
Che per la cronaca si sono entrambe ridimensionate: la plastic sarà introdotta a luglio 2020 e sarà di 45 centesimi al chilo; la sugar tax partira a ottobre 2o20 e sarà di 10 centesimi al litro.
MARIA, CUORE IMMACOLATO DI
Salvini ha detto di avergli affidato il futuro dell’Italia e dell’Europa dopo il 34% delle elezioni Europee, confessando di crederci da due anni. Secondo Wikipedia è rappresentato sempre circondato da una corona di fiori (simbolo di purezza) e trapassato da una spada (simbolo dell’indicibile dolore che Maria provò per la morte del Figlio).
NUTELLA BISCUITS
Fatti con farina di frumento, zucchero di canna e Nutella, pesano 14 grammi e contengono 71 calorie ciascuno. Ce ne sono 22 in ogni confezione e sono diventati famosi perché introvabili sugli scaffali e perché c’è chi li ha messi in vendita su Amazon a 12 euro.
GILET
Capo d’abbigliamento e sicurezza andato a ruba perché diventato un accessorio fondamentale per qualsiasi tipo di protesta popolare più o meno populista e più o meno violenta. C’è stato quello azzurro degli attivi di Forza Italia, quello nero degli immigrati irregolari francesi, quello arancione degli agricoltori pugliesi e soprattutto quello giallo, indossato per primi dai francesi (contro il rincaro della benzina) e poi da parecchi manifestanti in diverse nazioni del mondo.
CAROLA
Rackete, anni 32, tedesca, 5 lingue parlate, capitana della SeaWatch 3 e diventata l’eroina di una parte d’Italia quando a giugno ha deciso di sfidare Matteo Salvini e far sbarcare a Lampedusa i 42 migranti che portava a bordo.
SARDINE
Forse la parola italiana dell’anno, visto che un sacco di italiani hanno cercato su Google “perché si chiamano sardine?”. Ecco, si chiamano così perché si riuniscono nelle piazze stretti stretti come le sardine, perché come i pesci sono “muti“ e rappresentano un antidoto alle “urla” dei populisti e perché si muovono in banchi per sembrare un pesce più grosso e allontanare i predatori. Non si sa quanto dureranno, né si conosce un loro concreto programma.
THEY
Secondo il dizionario più antico d’America, il Merriam-Webster, la parola dell’anno è il pronome non-binario, che meglio si adatta al concetto che non esistano solo due generi, uomo e donna. “Loro” viene sempre più usato dalla Generazione Z per indicare una persona che non vuole riconoscersi in un genere (e non vuole essere chiamato/a come “he” o “she”). La parola è stata inserita nel dizionario a settembre ed è stata tra le più consultate.
GREENAGER
Neologismo degli americani, che sono sempre i migliori a inventarsi le parole. Indica quei milioni di giovanissimi – teenager, appunto – seguaci della 16enne svedese Greta Thunberg e del suo movimento per l’ambiente. È questa, forse, la parola del 2019, perché ne comprende un sacco di “nuove” e per la prima volta sentite e ripetute dalle nuove generazioni: sostenibilità, riciclo, climate change, emissioni. Responsabilità.