Negli Stati Uniti ci sono state delle proteste anti-quarantena appoggiate da Trump | Rolling Stone Italia
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Negli Stati Uniti ci sono state delle proteste anti-quarantena appoggiate da Trump

Trump ha incoraggiato a "liberare" tre stati governati dai Democratici, colpevoli di aver emanato misure di quarantena e distanziamento sociale per contenere la diffusione del coronavirus

Negli Stati Uniti ci sono state delle proteste anti-quarantena appoggiate da Trump

Jeff Kowalsky/AFP/Getty Images

Venerdì scorso, in una serie di tweet, Donald Trump ha espresso il suo sostegno per alcune proteste che si opponevano agli ordini con cui diversi Stati americani hanno imposto misure di quarantena e di distanziamento sociale per contenere il coronavirus. “Liberate Minnesota!”, ha scritto Trump, seguito poco dopo da “Liberate Michigan!” e da “Liberate Virginia, and save your great 2nd Amendment. It is under siege!”

Nel sostenere i manifestanti Trump stava anche andando contro le linee guida emanate dalla sua stessa amministrazione lo scorso 2 aprile, che chiedono a tutti gli americani di “evitare gli assembramenti con più di 10 persone”, evitare “i viaggi non necessari” e “fare il proprio dovere di patrioti per aiutarci a ottenere la vittoria” sulla pandemia. Ma in tutti e tre gli Stati in questione gli ordini di distanziamento sociale sono stati imposti da governatori democratici. C’erano proteste anche in Ohio, dove il governatore è il repubblicano Mike DeWine, ma Trump non ha twittato al riguardo.

Secondo i manifestanti, le misure sono guidate dall’allarmismo e le conseguenze economiche della pandemia sono più pericolose dell’esposizione di massa alla malattia. Tutto questo mentre il CDC statunitense conta circa 27mila morti di COVID-19 negli USA.

Le conseguenze economiche effettivamente ci sono state: la disoccupazione è schizzata alle stelle (22 milioni di americani hanno chiesto il sussidio di disoccupazione nell’ultimo mese) e molte aziende hanno chiuso. Questo è un problema reale, ma non senza soluzioni: il governo federale è in grado di prestare soldi a tassi d’interesse molto bassi, misura che se applicata su scala sufficientemente larga può sostenere aziende e cittadini in difficoltà, preservare la capacità produttiva dell’economia e consentire alle aziende di riaprire.

Il Congresso ha approvato un pacchetto di stimoli in questo senso ma per ora gli sforzi dell’amministrazione Trump per far arrivare quei soldi alle persone non sono stati un granché. Il Washington Post riporta che oltre delle persone hanno ricevuto meno soldi di quello che gli spettava e in ritardo sui tempi. E secondo il New York Times anche il fondo per le piccole imprese non sta raggiungendo chi ha bisogno di sostegno.

Il duro colpo all’economia potrebbe essere attutito anche da quella rete di sicurezza sociale che già prima di Trump i repubblicani hanno passato decenni a criticare chiamandola “socialismo”. Ma in ogni caso il sostegno economico del governo e una sanità gratuita possono fare molto ma non eliminare del tutto alcuni problemi del distanziamento sociale – per dirne una la scuola in remoto non fa che esacerbare le disuguaglianze, e l’isolamento è emotivamente e psicologicamente pesante. Ma non ci sono risposte giuste qui: bisogna valutare i pro e i contro di queste misure, mettendo questi problemi su un piatto della bilancia e sull’altro la morte e la sofferenza che si rischiano accelerando il ritorno alla normalità.

Che non è quello che sta facendo Trump. Quello che sta facendo – e quello che ha fatto dall’inizio della crisi – è mandare messaggi inconsistenti su quanto sia seria la situazione. Come quando aveva scritto “non possiamo far si che la cura sia peggio della malattia”, anche in questo caso Trump sta minando le fondamenta delle direttive di distanziamento sociale, che sono per la maggior parte volontarie. Il governo non sta arrestando le persone che escono di casa. Si dipende l’uno dall’altro per osservare queste regole e salvare decine o centinaia di migliaia di persone.

Queste misure sono faticose ma efficaci, e se degli estremisti si ritrovano a manifestare tutti insieme per criticarle diventano solo faticose. E se Trump li incoraggia nel farlo per spostare l’attenzione sul modo disastroso con cui ha gestito la pandemia fin qui, sta facendo ancora peggio.