Con i suoi capelli biondi e i suoi occhi azzurri, l’influencer Natalia Fadeev assomiglia molto alla modella Gigi Hadid. Su TIkTok, dove ha quasi 1 milione di follower, fa le facce sexy, posta video da catgirl e cosplay kawaii, e si mostra come un’appassionata di softair, con tanto di account Instagram @gunwaifu sponsorizzato da un negozio di vestiti tattici.
Ma oltre a monetizzare il suo brand personale, Fadeev è una riservista dell’esercito israeliano – e molti dei contenuti che posta sono dedicati a quest tema. Questo mese ha pubblicato un video di soldati israeliani che giocano a calcio con dei bambini palestinesi e un video in cui balla con la didascalia “quando provando a distruggere la tua nazione ma tu ha uno degli eserciti più forti del mondo”. Durante i recenti bombardamenti su Gaza, in cui sono morti più di 240 palestinesi, Fadeev si è attirata molte critiche per aver cercato di giudistificare le azioni israeliane e di diventare il volto sexy del conflitto.
Fadeev usa da tempo i social per fare propaganda nazionalista: fa infatti parte di Alpha Gun Angels, un’agenzia di social media marketing israeliana specializzata in modelle che mostrano armi da fuoco. E non è l’unica bella soldatessa isralieana diventata virale per la sua propaganda: settimana scorsa Yael Deri, che nella sua bio dice di essere parte del battaglion Ta’oz dell’esercito israeliano, è diventata virale in modo controverso per un video di TikTok in cui, armata, fa il lipsynch di Harley Quinn in Suicide Squad che dice “What was that? I should kill everyone and escape?”. Altri suoi video mostrano quelli che sembrano checkpoint militari.
Non è chiaro quale sia la politica ufficiale dell’esercito israeliano su questo argomento: anche se l’IDF ha ufficialmente dele linee guida che proibiscono i “contenuti inappropriati su internet”, Deri è comparsa sull’account TikTok ufficiale dell’esercito e la sua pagina è ancora attiva. Si può quindi dire che le foto e i video sexy delle soldatesse israeliane siano a tutti gli effetti parte della strategia comunciativa dell’IDF.
L’esercito israeliano è molto bravo a comunicare su internet – sfrutta bene i trend, posta i meme, etc. Ha persino fatto un video ASMR in cui si sente il rumore di una pistola e di un soldato che si lucida gli stivali. Questa strategia esiste dal 2008, quando Israele ha invaso Gaza e nel frattempo l’esercito pubblicava i video dei bombardamenti sul suo canale YouTube. Come spiega Rebecca Stein, professoressa di Antropologia culturale alla Duke University e autrice di Digital Militarism: Israel’s Occupation in the Social Media Age, all’epoca l’esercito isralieano aveva bloccato l’accesso alla Striscia di Gaza, per cui l’unità social dell’IDF aveva “il pieno controllo della narrativa”. “Si consideravano dei pionieri nel linguaggio dei social media, e ciò per loro era importante”.
I vari account social associati con l’IDF hanno da tempo iniziato a postare contenuti sexy, a volte con effetti che sfiorano l’assurdo. L’anno scorso, per esempio, l’account Twitter dell’IDF ha postato senza contesto un selfie di una ragazza: più tardi ha aggiunto che si trattava della foto profilo di un acccount take di Hamas che cercava di truffare i soldati israeliani. E nel frattempo ha usato le sue soldatesse e il loro aspetto fisico per ripulirsi l’immagine sui social.
Sulla sua pagina TikTok ufficicale, l’esercito israliano posta spesso video di belle soldatesse che fanno lip-synch di canzoni famose. “Il rapporto tra l’iconografia militare israeliana e l’uso del corpo femminile come simbolo nazionalista ha una lunga storia”, spiega Stein. “L’esercito isralieano lo usa oggi in modi nuovi appropriati alle necessità del mondo digitale”. Il punto è proprio che tutti questi contenuti sexy sono un’esperienza disorientante per, ad esempio, un giovane utente internet non israeliano che magari altrimenti potrebbe avere simpatia per la Palestina.
Nel suo uso dei social come mezzo di propaganda l’IDF non è da solo – la maggior parte degli eserciti ha una presenza social. Ma secondo Roger Stahl, professore dell’università della Georgia e autore di Militainment, Inc.: War, Media, and Popular Culture, Israele è unico sia per la profondità del modo in cui usa i social sia per il suo uso della coscrizione obbligatoria. Il che vuol dire che tutti i soldati isralieani sono giovani che sanno usare bene i social.
“Israele è una società molto militarista, quindi c’è ampio sostegno per questo tipo di uso dei social. Mentre ad esempio negli Stati Uniti i video di soldati che ballano non diventano virali allo stesso modo”, afferma Sophia Goodfriend, dottoranda in Antropologia culturale alla Duke University che vive a Gerusalemme.
L’account TikTok dell’IDF, lanciato nel 2020, ha già oltre 90mila follower ed è stato particolarmente attivo durante il rencente conflitto a Gaza, in parte perché la piattaforma in quei giorni era piena di video di persone che scappavano e di edifici che crollavano per i bombardamenti israeliani. La proliferazione di questo tipo di contenuti ha portato a una diffusione dell’attivismo pro-Palestina sulla piattoforma, dove l’hashtag #freepalestine ha ottenuto 6,5 miliardi di visualizzazioni. Secondo Goodfriend, TikTok ha giocato un ruolo importante in questo conflitto e per questo motivo l’IDF ha risposto facendo uscire tantissimi video wholesome di soldatesse che ballano.
Quanto questa strategia abbia successo è discutibile. Anche se la violenza si è fermata, i commenti sotto i post più recenti dell’account TikTok dell’IDF sono ancora tutti negativi e si concentrano sugli abusi dei diritti umani compiuti dall’esercito israeliano. “C’è stato un grosso cambiamento nell’atmosfera sui social, la causa palestinese è diventata virale in modo senza precedenti”, afferma Stein. “Adesso vediamo che questo tipo di contenuti nazionalisti israeliani impallidisce di fronte al numero e alla diffusione dei contenuti in solidarietà con la Palestina. L’esercito israeliano sta capendo che non riuscirà mai a stare al passo e che deve ripensare la sua strategia di comunicazione, perchè è fallita”.
Eppure, ci sono comunque molte persone che apprezzano il patriottismo sionista delle soldatesse armate che ballano. “Non vogliaamo vedere questi paagliacci”, dice un commento sotto un video di TikTok dell’esercito israeliano, sotto un video che mostra degli israeliani che fanno il gesto del cuore indicando il logo dell’IDF. “Fateci vedere le belle ragazze coi fucili per favore”.
Questo articolo è apparso originariamente su Rolling Stone US