Oggi comincia la famosa “fase 2”, ovvero quel periodo dell’epidemia in cui, come ha scritto lo stesso premier Conte, dobbiamo “convivere con il virus”, molte aziende riaprono e nel tempo libro puoi andare a trovare tuo cugino. In occasione di questa fatidica data, la Lombardia ha pubblicato un video di propaganda con cui ci tiene a farci sapere di essere pronta, prontissima a ripartire.
“Ci ha colpito una tempesta improvvisa. Ci siamo accorti di cosa abbia veramente valore. Per questo ci siamo fermati”, dice la voce fuori campo nel video, con tono apocalittico su un montaggio strappalacrime tra primi piani di anziani e video di ambulanze. “E abbiamo cambiato le nostre abitudini. Ha prevalso la responsabilità e il senso del dovere. Abbiamo combattuto e non ci siamo arresi. Adesso è il tempo di ripartire. Di ricominciare”, con primo piano di una mano che tocca una piantina. Dopo una sequela di altre banalità del genere, arriva lo slogan: “la Lombardia è pronta”.
Ora, non voglio stare qui ad analizzare nei dettagli le mancanze di questo video, anche perché è già stato fatto piuttosto bene da questo pezzo che centra il punto: primo, la chiusura forzata ci ha fatto apprezzare la spontaneità e i video laccati e confezionati come questo sono diventati improvvisamente vecchi; secondo, siamo così bombardati di roba e con così poca attenzione disponibile che i video infarciti di banalità e slogan vuoti come questo ci infastidiscono e basta; terzo, nelle ultime settimane abbiamo imparato il condividere cose utili e fare le cose per gli altri, per cui ci viene una repulsione spontanea per video come questo in cui – alla fine – la dirigenza lombarda si elogia da sola.
Sopratutto questo ultimo punto rende il tutto veramente assurdo. La Lombardia è la regione italiana più colpita dal virus, quella che nella gestione dell’emergenza ha sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare e i cui dirigenti sono in diniego più totale delle loro responsabilità. E questo video – che sembra la brutta copia milanese della propaganda nordcoreana – è solo un altro aspetto di questo diniego.
Lo vediamo dal tono generale, dall’opportunità di fare una cosa del genere in mezzo a quella che è pur sempre una tragedia ancora in corso e sopratutto dallo slogan che compare alla fine del video: “Pronti, Partenza, Lombardia”. In altre parole: dopo 14,000 morti in due mesi, non abbiamo imparato assolutamente nulla e facciamo incominciare la “fase 2” con “Milano non si ferma” parte due.