Dallo scorso 24 febbraio a oggi abbiamo imparato a familiarizzare con la disinformazione propinata dalla macchina della propaganda russa. Dalla negazione dei massacri di Bucha alla minimizzazione del bombardamento dell’ospedale pediatrico di Mariupol, l’invasione dell’Ucraina è accompagnata costantemente da una “narrativa ufficiale” che prova a fornire legittimazione a una realtà parallela, parla di «operazione militare speciale» e narra che tutto sta andando secondo i piani del Cremlino.
Le dietrologie, però, non sono soltanto quelle relative alle azioni delle truppe russe: nelle ultime settimane hanno iniziato a diffondersi diverse teorie del complotto sullo stato di salute di Putin, spesso oggetto di indiscrezioni, illazioni e presunte diagnosi di esperti.
Alcuni osservatori, ad esempio, hanno posto attenzione alle condizioni del viso del presidente russo, facendo notare un gonfiore che, a loro detta, potrebbe rappresentare l’effetto collaterale dell’assunzione prolungata di farmaci a base di cortisone: di qui la suggestione secondo cui Putin sarebbe malato di tumore. L’ipotesi ha iniziato a trovare una certa diffusione in seguito alla pubblicazione di un rapporto pubblicato da Proekt, un media russo indipendente specializzato in giornalismo investigativo. Il documento si basava sull’analisi di alcuni documenti di viaggio che dimostravano che Putin avrebbe ricevuto visite regolari da parte di un oncologo e da due otorinolaringoiatri. Inoltre, sempre stando all’inchiesta di Proekt, il presidente russo avrebbe consultato uno specialista in cancro alla tiroide che sarebbe andato a trovarlo per 35 volte a Sochi nel corso del 2017.
Si tratta di ipotesi non verificate che l’apparato di governo russo ha sempre smentito categoricamente, come accaduto ieri quando, intervistato dall’emittente francese Tf1, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato che «nessuna persona sana di mente possa vedere in Putin i segni di un qualche tipo di malattia o disturbo».
Altre illazioni, che hanno iniziato a circolare in seguito alla diffusione di un video del 21 aprile che documentava un incontro tra Putin e il ministro della Difesa Shoigu, sono quelle relative al morbo di Parkinson – rafforzate dal fatto che, nel filmato, Putin appariva impacciato nei movimenti, con la parte sinistra del corpo decisamente più statica rispetto al resto.
Questo video andrebbe analizzato da persone competenti.
— jacopo iacoboni (@jacopo_iacoboni) April 21, 2022
Oltre a queste due piste, però, hanno preso corpo altre teorie decisamente più fantasiose, come quella, suggerita da alcuni tabloid inglesi, che presuppone che Putin sarebbe stato sostituito da una controfigura e che una coalizione di oligarchi del Cremlino, dopo averlo eliminato, starebbe nascondendo la sua morte nel tentativo di aggrapparsi al potere. Ieri il tabloid britannico The Sun ha addirittura parlato di apparizioni preregistrate usate da Putin per nascondere le proprie condizioni di salute.
Inoltre, la scorsa settimana, il capo dell’intelligence militare ucraina Kyrylo Budanov ha affermato che Putin sarebbe riuscito a sopravvivere a un recente tentativo di colpo di stato, ordito da militanti provenienti dalla regione del Caucaso.
Ovviamente, nessuna di queste ipotesi può contare su basi solide o fonti completamente affidabili, anche perché, da tempi non sospetti, la vita privata di Putin è avvolta dalla massima segretezza.