Due giornalisti dell’Espresso, il cronista Federico Marconi e il fotografo Paolo Marchetti, sono stati aggrediti a Roma da un gruppo di neofascisti. I giornalisti erano al cimitero del Verano per documentare la commemorazione dei morti di Acca Larentia – l’omicidio a sfondo politico avvenuto il 7 gennaio del 1978 davanti a una sede del movimento sociale italiano, dove persero la vita due attivisti del Fronte della Gioventù. La manifestazione era organizzata da Avanguardia Nazionale, un movimento eversivo sciolto negli anni ’70 ma a quanto pare ancora attivo e presente sul territorio.
Secondo la ricostruzione dell’Espresso, i due giornalisti sono stati aggrediti intorno alle 14,30, quando sono stati circondati da un gruppo di fascisti che volevano la scheda di memoria della macchina fotografica, i telefonini e addirittura i documenti dei presenti. Tra gli aggressori anche i capo di Forza Nuova Roma, Giuliano Castellino, teoricamente un sorvegliato speciale, che ha accerchiato Marconi e l’ha preso per il collo. Gli altri militanti presenti hanno preso a calci, sputi e schiaffi il giornalista, e l’hanno privato dei suoi effetti personali. “È probabilmente questa la causa dell’aggressione. Avremmo documentato la piena violazione della restrizione (di Castellino, ndr)”, si legge sull’articolo di Giovanni Tizian pubblicato sul sito del magazine, che si conclude con una richiesta di condanna dell’accaduto da parte del Viminale. Potete leggerla poco sotto:
La redazione di Rolling Stone esprime solidarietà al cronista Federico Marconi, al fotografo Paolo Marchetti e tutta la redazione del settimanale L’Espresso.