Mentre l’emergenza coronavirus continua ad aggravarsi nel nostro paese e il governo ha deciso di estendere la zona rossa – che nelle ultime settimane è stata solo limitata ai focolai – a tutta la Lombardia e a diverse altre province, gli italiani sembrano aver definitivamente abbandonato l’idea che sia solo un’influenza un po’ più forte e sembrano aver cominciato a prendere sul serio l’epidemia. Mentre si moltiplicano testimonianza sulle difficoltà che sta incontrando il sistema sanitario nazionale e le autorità chiedono di non uscire di casa per cercare di rimandare e distribuire il picco di infezione così da contenere i danni, il nuovo clima fa sì che sui social, WhatsApp e i vari siti di bufale che infestano internet circolino un sacco di catene con false verità sull’origine del virus e consigli su cosa fare per prevenire il contagio o addirittura per curarsi – tutte inevitabilmente cazzate. Ne abbiamo raccolte un po’ per cercare di fare chiarezza.
I consigli del giovane ricercatore
La catena più diffusa, che sta girando sia come post su vari siti sia su WhatsApp, è una lista di punti con buone pratiche da seguire per evitare il contagio, presentati come consigli di un fantomatico giovane ricercatore di Shenzhen (o di Wuhan). Smentita da Bufale.net, circola in varie versioni che – come ha ricostruito il Post – possono ricondursi tutte al sito di ALT, una onlus che si occupa di prevenzione della trombosi, in una versione attribuita all’ematologa e presidente di ALT Lidia Rota Vender.
Di seguito le varie cose fase che dice la catena:
– il sintomo del virus è solo la tosse secca (in realtà anche il raffreddore e altri sintomi possono comparire)
– il virus non sopravvive al calore, quindi bisogna bere liquidi caldi e esporsi al sole (falso)
– il virus è grande e quindi ogni mascherina può fermarlo (falso: è piccolo e nessuna mascherina serve al 100%)
– basta stare a 3 metri dagli infetti per non infettarsi (falso)
– il virus sopravvive sulle superfici per 12 ore (falso: non lo sappiamo ancora) e sulle mani per 10 minuti (falso: non lo sappiamo ancora)
– per eliminare il virus bisogna fare gargarismi col disinfettante (non serve a niente)
I medici giapponesi / di Taiwan
Un’altra catena che sta girando parecchio è quella che contiene delle indicazioni attribuite a dei medici di Taiwan/giapponesi. Contiene una descrizione (falsa) di come avviene l’infezione che parla di fibrosi polmonare, che non c’entra niente col coronavirus, e un test per vedere se si è infetti “che possiamo fare da soli ogni mattina”.
“Fai un respiro profondo e trattieni il respiro per più di 10 secondi. Se lo completi con successo senza tossire, senza disagio, senso di oppressione, ecc, ciò dimostra che non vi è fibrosi nei polmoni, indicando sostanzialmente nessuna infezione”, afferma la catena. In realtà ovviamente il test non ha niente di scientifico.
Un’altra consiglio è mantenere la bocca e la gola umide bevendo acqua ogni 15 minuti perché “anche se il virus ti entra in bocca… l’acqua o altri liquidi lo spazzeranno via attraverso l’esofago verso lo stomaco. Una volta nella pancia… l’acido gastrico dello stomaco ucciderà tutto il virus”. Anche questo è ovviamente privo di ogni fondamento scientifico.
La ricetta del disinfettante fai da te
Anche questa gira su WhatsApp: le parti sono un litro d’alcol denaturato, un cucchiaio di glicerina, tre cucchiai di acqua ossigenata, mezzo bicchiere di acqua distillata. “Unire tutti gli ingredienti e mettere il preparato in uno spruzzino e usarlo quando si è fuori di casa”. Non è chiaro se serva a qualcosa, visto che anche i gel disinfettanti ufficiali – come l’Amuchina – sono meno efficaci del semplice lavarsi le mani.
La ricercatrice cinese della facoltà di scienze mediche
Anche questa è una catena che parte da questo articolo su un sito di bufale – con oltre 200mila visualizzazioni e 15mila condivisioni – in cui si presenta “la triste verità sul coronavirus” raccontata da una presunta “ricercatrice cinese della facoltà di scienze mediche”. “Il virus Corona arriva in qualsiasi paese prima o poi, non c’è dubbio che molti paesi non hanno kit diagnostici o attrezzature”, si legge. Secondo l’articolo il virus sarebbe causato ” dalla fusione del gene in un serpente e un pipistrello” ma sarebbe molto semplice da sconfiggere: basterebbe bere acqua e limone. Ovviamente non è così.
Il vaccino per il coronavirus a Vittorio Veneto
Come riporta Bufale.net, tra le cazzate che stanno girando c’è anche un volantino sgrammaticato che sta venendo distribuito in Veneto proponendo un fantomatico vaccino per il coronavirus. Secondo il volantino il vaccino sarebbe stato “creato in Australia e l’unico stato che lo ha ottenuto è stata la Svizzera”. Tutto ciò è ovviamente falso, visto che non c’è ancora nessun vaccino.
Questo è un volantino che stanno distribuendo, in questo momento, girando case e negozi nel trevigiano, in particolare a Vittorio Veneto.
Credo che le autorità debbano fare qualcosa. C’è un indirizzo mail e quindi c’è qualcuno che sta esagerando.@_Carabinieri_ pic.twitter.com/4shVvQ76bf— Salvo Di Grazia (@MedBunker) March 7, 2020