New York è diventato uno dei primi stati ad agire in modo significativo per limitare l’uso della forza da parte della polizia dopo l’uccisione di George Floyd, vietando agli agenti di prendere per il collo le persone durante gli arresti e abrogando una legge vecchia di 50 anni che secretava i registri disciplinari dei funzionari.
Il governatore Andrew Cuomo ha firmato il pacchetto di riforme e venerdì il portavoce del Consiglio comunale, Corey Johnson, ha proposto il taglio di 1 miliardo di dollari l’anno (su un totale di 6 miliardi) ai finanziamenti alla polizia dello stato, sollecitando il sindaco di NY Bill de Blasio a dare il suo ok prima del 1 luglio, termine ultimo per la presentazione del bilancio. De Blasio per ora ha affermato che “si impegnerà a ridistribuire i finanziamenti e a risparmiare, ma non crede che un taglio di 1 miliardo sia il modo giusto per mantenere la sicurezza”.
Anche in California, il governatore Gavin Newsom ha chiesto la fine immediata dell’uso della tecnica di strangolamento la scorsa settimana, affermando che tale uso della forza “non ha più posto nelle pratiche del XXI secolo. A Washington DC il Consiglio ha approvato all’unanimità una serie di cambiamenti all’inizio di questa settimana, incluso il divieto di utilizzare di sostanze chimiche irritanti, antisommossa e granate stordenti sui manifestanti che esercitano i diritti sanciti dal primo emendamento.
Il dipartimento di polizia di Louisville, in Kentucky, vieterà i mandati di perquisizione “no-knock“. Si tratta di permessi che consentono agli agenti di entrare nell’appartamento di un sospetto senza bussare e identificarsi e vengono in genere concessi per casi di droga, sulla base del fatto che la notifica può dare ai sospetti il tempo di distruggere le prove. La legislazione si chiamerà Breonna’s Law, in nome di Breonna Taylor, 26enne uccisa in un raid della polizia nell’appartamento del suo ragazzo.