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Trump distruggerà l’ambiente il più possibile prima di andarsene

Il presidente uscente ha praticamente dichiarato guerra alle aree protette degli Stati Uniti, e ora sta cercando all'ultimo minuto di assicurare un futuro alle sue politiche anti-ambientaliste

Chip Somodevilla/Getty Images

Donald Trump, presidente uscente degli Stati Uniti fino al prossimo 20 gennaio, vuole assicurarsi che la sua eredità fatta di politiche a favore delle grandi aziende, di estrattivismo anti-ambientalista e di negazione del cambiamento climatico rimanga in piedi anche dopo l’inagurazione del prossimo presidente, Joe Biden, e avrebbe intenzione di autorizzare l’estrazione di risorse minerarie contenute in aree protette dalla legge federale, come ha riportato qualche settimana fa il New York Times

Nei suoi ultimi giorni da presidente, Trump avrebbe accelerato diversi progetti in diversi Stati per concedere alle grandi aziende del settore dell’energia accesso ad aree che erano loro precedentemente vietate. 

Un progetto in Arizona consentirebbe di costruire una gigantesca miniera di rame dove oggi c’è una foresta dichiarata area protetta. Le tribù apache locali considerano sacra la zona scelta per il progetto, perché la ritengono “un luogo di profonda importanza religiosa, spirituale e culturale”, secondo il National Register of Historic Places.

A Twin Bridges, in Utah, l’amministrazione Trump vuole invece aprire un territorio incontaminato all’estrazione di elio. Una coalizione di gruppi ambientalisti ha già fatto causa al governo per bloccare la cessione della terra all’azienda estrattiva che se ne occuperebbe. 

“È davvero impressionte il modo spudorato in cui l’amministrazione Trump ha continuato ad avvallare, negli ultimi 4 anni, la distruzione di zone incontaminate per il profitto delle grandi industrie”, ha detto Josh Axelrod del Natural Resources Defense Council al Salt Lake Tribune. “La corsa che sta facendo per far approvare questo progetto per l’industria dell’estrazione di elio è palesmente illegale, e noi difenderemo quest’area protetta a ogni costo”.

Un altro progetto ancora, situato nel nord del Nevada e vicino a ottenere l’approvazione finale, prevede l’apertura di una miniera a cielo aperto di litio vicino al sito di un vulcano preistorico. E l’amministrazione vuole anche costruire un gasdotto attraverso la Jefferson National Forest in Virginia.

E ce ne sono altri, di progetti come questi, compresa una miniera di uranio in South Dakota. Gli indiani Lakota della zona stanno cercando di impedire che il progetto vada in porto, affermando che la terra su cui dovrebbe sorgere la miniera è stata espropriata illegalmente dal governo degli Stati Uniti a una tribù Sioux.

Joe Biden ha già dato segnali del suo volersi muovere in una direzione diversa. Ha infatti scelto Deb Haaland, una nativa americana, come sua Segretaria dell’interno. E per fortuna ha il potere di fermare almeno alcuni dei progetto avviati all’ultimo momento dall’amministrazione Trump. Ma, come riporta il NYT, altri progetti come la miniera di litio in Nevada potrebbero non essere reversibili. 

Da presidente, Trump ha praticamente dichiarato guerra sulle aree protette degli Stati Uniti, rimuovendo enormi porzioni di terra dalla lista dei parchi nazionali. Come ha detto al NYT un ex elader della comunità Apache di San Carlos parlando del progetto di miniera di rame in Arizona, “è un assoluto disastro”.

Questo articolo è apparso originariamente su Rolling Stone US

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