Ci risiamo, era già successo sette anni fa: allora fu Fratelli d’Italia a prendere una fotografia di Oliviero Toscani e a usarla per una campagna contro le adozioni da parte di famiglie omosessuali, oggi è la Lega. È il deputato Gianluca Cantalamessa a diffondere la nuova campagna leghista con lo slogan “un figlio non è un capriccio” e lo fa con un’immagine del 2005, che Toscani usò per dare uno slancio alla discussione sulla regolamentazione delle unioni gay, diffondendo per l’Italia grandi manifesti che mostravano famiglie con genitori omosessuali.
Quando era stata usata dal partito di Giorgia Meloni, Toscani si era rivolto al Tribunale e sia Fratelli d’Italia, sia il l’esponente che l’aveva diffusa (Carlo Fidanza) erano stati condannati a risarcirlo. Ecco che la situazione si ripete oggi: stesso argomento, stessa destra, anche se con nomi diversi.
“È triste ed inquietante l’apertura alle coppie omosessuali per l’adozione – scrive Cantalamessa nel post che accompagna la foto di Toscani, visibile sui suoi profili Facebook e Instagram – La Cassazione apre con riserva: valutazione caso per caso e fermo no alla maternità surrogata. È inammissibile che in Italia certe leggi che la maggioranza non chiede, che non rappresentano un’urgenza, che gli elettori hanno già rifiutato votando a larga maggioranza partiti politici che nel programma elettorale le avversano categoricamente, vengano introdotte a piccoli bocconi anche grazie a sentenze forzando la volontà popolare. La Lega sarà sempre contraria, perché un figlio non è un capriccio. Ogni bambino ha diritto ad una mamma e un papà e non ad un genitore 1 ed un genitore 2”.
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C’è da chiedersi chi siano i grandi geni della comunicazione di Cantalamessa e della Lega Campania, che non si sono accorti che quella fotografia è già stata al centro del dibattito politico ed è costata cara a chi l’ha usata, ma la cosa più incredibile è la leggerezza con la quale questi politici utilizzano immagini altrui (e questa volta l’autore è piuttosto “rumoroso”) violando palesemente il diritto d’autore e fregandosene in modo prepotente e arbitrario della dignità di chi quella fotografia l’ha fatta, ma anche di chi compare.
Saranno informati anche i modelli e decideranno come muoversi, ma intanto Toscani ci fa sapere che ha già chiamato il suo legale Caterina Malavenda, che è già all’opera: «Ovvio che lo querelerò – dice il fotografo – è la seconda volta che un partito cerca di stravolgere quella fotografia, che ho fatto quasi 20 anni fa per un giornale francese, per un servizio sulle famiglie del futuro».
Il problema è che a causa di personaggi come questo Cantalamessa e di certi partiti “nostalgici”, il futuro tarda ad arrivare.