Una senatrice ha detto che «Putin sta combattendo una guerra per tutti noi» | Rolling Stone Italia
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Una senatrice ha detto che «Putin sta combattendo una guerra per tutti noi»

Secondo la parlamentare ex 5 stelle Bianca Laura Granato, Putin dovrebbe «prendere in mano le redini di questa lotta comune» per combattere «L'agenda globalista». In passato ha dichiarato che i vaccini anti-covid valgono «meno dei cosmetici»

Una senatrice ha detto che «Putin sta combattendo una guerra per tutti noi»

Screenshot dal canale Telegram "Dentro la notizia"

Nelle ultime ore stanno facendo discutere le dichiarazioni della senatrice calabrese Bianca Laura Granato, eletta con il Movimento 5 Stelle e attualmente accasata al gruppo misto. In un video di 7 minuti pubblicato sul canale Telegram “Dentro la notizia” (che conta quasi 120mila iscritti, accomunati da posizioni scettiche sui vaccini e da un retroterra culturale un pelino cospirazionista), Granato ha avuto l’ardire di dichiarare: «Penso che Putin stia conducendo un’importante battaglia non solo per la Russia ma per tutti noi. Quindi a lui dico: uniamo le forze».

La senatrice ha poi rincarato la dose: «Ritengo che lo stia facendo perché non ha accettato l’agenda globalista che è stata imposta pure a noi e a tutti gli stati dell’Unione europea – ha detto – Quindi l’appello che mi sento di fargli è di prendere in mano le redini di questa lotta comune, perché anche noi non vogliamo stare all’agenda globalista che ci porterà a diventare gli schiavi del terzo millennio. E di trovare una strategia nella quale possiamo entrare tutti, anche noi che purtroppo siamo governati dalle propaggini di questa élite, che vuole rifilarci questo nuovo ordine mondiale».

La surreale discussione tra Granato e il presentatore della “trasmissione” (un tale RobyMaster) si è poi concentrata sul presidente americano Joe Biden, che la scorsa settimana ha etichettato Putin come un criminale di guerra. Anche da questo punto di vista, Granato sembra avere le idee abbastanza chiare: «Ecco, il più conosce il meno. Non so come possa azzardare i giudizi visto che si è auto-attribuito il merito di aver suggerito di bombardare Belgrado, quindi, insomma… Prima di attribuire questi titoli ad altri dovrebbe rispondere dei suoi crimini: per aver inflitto obblighi vaccinali negli Stati Uniti, anche alla pubblica amministrazione. Aver introdotto questa politica vessatoria su prodotti sperimentali».

La senatrice ha poi fatto riferimento all’intervento che, questa mattina, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky terrà alla Camera dei deputati, spiegando che, per assecondare una sorta di par condicio, i parlamentari italiani dovrebbero ascoltare anche la campana del Cremlino: «Rispetto al messaggio del presidente ucraino a Camere unificate continuo a dire che è altrettanto necessario ascoltare il presidente russo Putin. Io sono contraria a questa guerra, come la maggioranza degli italiani. Il governo italiano e la stampa mainstream con queste prese di posizione, anziché favorire il processo diplomatico che potrebbe portare alla pace, alimentano l’escalation verso un sempre più probabile conflitto mondiale, cercando di farlo passare come ineluttabile. Ogni giorno arriva la conferma che siamo in pessime mani, purtroppo».

Come ha riportato La Repubblica, il nome di Bianca Laura Granato è collegato alla propaganda filo-russa in Italia già da qualche settimana: compare, infatti, in un’annotazione dei servizi di intelligence italiana dello scorso 7 marzo. In particolare, è stato scritto che «La senatrice appare fortemente coinvolta nella campagna di disinformazione russa, anche se non è chiaro se sia frutto di una scelta consapevole o di una manovra di manipolazione russa» – non a caso, appena due giorni prima, sulla sua pagina Facebook la senatrice si era scagliata contro la «propaganda atlantista» e la «censura americana», condividendo una sintesi del discorso con cui Vladimir Putin aveva giustificato l’attacco all’Ucraina con argomentazioni fallaci e anti-storiche.

Non è la prima volta che Granato fa parlare di sé per via delle sue prese di posizione controverse: ad esempio, a ottobre, era entrata a Palazzo Madama, sede del Senato, rifiutando di mostrare il proprio green pass, venendo interdetta per dieci giorni da tutti i lavori dell’aula. Inoltre, diversi interventi in Parlamento l’hanno resa celebre per alcune uscite memorabili, dai vaccini che valgono «meno dei cosmetici» al governo che «Ci ha venduto alle multinazionali del farmaco».

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