È la regnante più longeva di sempre: Her Majesty, Queen Elisabeth II, non ha più rivali nemmeno da questo punto di vista. Dal 1952 regna in maniera indiscussa sul trono britannico: fu incoronata il 2 giugno del 1953 nell’abbazia di Westminster, a Londra. Giovanissima, a soli 26 anni, ereditava non soltanto una monarchia pesantissima, ma anche l’onere di dover provare a eguagliare il carisma di suo padre, re Giorgio VI (un compito non proprio facilissimo, com’è facile intuire); eppure, dopo settant’anni, eccola lì, ancora saldamente al trono.
Quella della regina è una vita più dura di quanto possa apparire a uno sguardo superficiale: Elisabetta, infatti, è capo di Stato e capo della Chiesa anglicana, e in settant’anni di regno ha avuto più di qualche ostacolo da superare. Non ha dovuto solo occuparsi del regno, della Chiesa e delle “colonie” britanniche sparse nel mondo, ma anche delle ambiguità del figlio Carlo e degli scandali che, ancora oggi, continuano a circolare attorno alla morte di Lady Diana. Anche la gestione del rapporto ambiguo che la lega a Camilla, la seconda moglie di Carlo, ha destato per anni le preoccupazioni di Her Majesty – e la notizia di qualche giorno fa, ovvero che Camilla Parker Bowles potrà finalmente usufruire del titolo di “regina consorte”, non lascia troppi dubbi sull’effettiva “simpatia” che la regina nutre da sempre nei confronti della nuora.
Elisabetta verrà ricordata non soltanto per la longevità del suo regno e per aver incarnato più di chiunque l’esempio di donna al comando da seguire e imitare, ma anche per tante altre particolarità che l’hanno resa unica, consacrandola come una vera e propria icona. Ecco alcune curiosità e una serie di momenti iconici che hanno trasformato Elisabetta in un caposaldo della cultura pop occidentale.
La morte di Lady Diana
Era il 31 agosto del 1997 quando, nel tunnel dell’Alma, a Parigi, la principessa Diana perse la vita insieme al suo compagno Dodi Al-Fayed. La morte avvenne durante l’inseguimento dei paparazzi e sconvolse l’opinione pubblica. Nei giorni successivi, il popolo inglese pianse quella che il Primo Ministro Tony Blair definì come “principessa del popolo”. In quei giorni, anche il comportamento della regina trovò posto nelle prime pagine dei tabloid: Elisabetta, infatti, non fece immediatamente ritorno a Buckingham Palace, ma scelse di trattenersi nel castello di Windsor. L’atteggiamento della regina scatenò le critiche dei sudditi, che sulle prime sembrarono non perdonarle quello che aveva tutto l’aspetto di uno smacco alla memoria di Lady D. La situazione cambiò il 5 settembre quando, vestita a lutto, pronunciò un discorso alla Nazione destinato a rimanere impresso nella memoria collettiva: «Dalla terribile notizia di domenica scorsa abbiamo assistito, in Gran Bretagna e in tutto il mondo, alla travolgente espressione di tristezza per la morte di Diana. Tutti noi abbiamo cercato, in modi diversi, di affrontare la vicenda. Non è facile esprimere il significato di una perdita del genere, dato che la prima sensazione di shock è spesso seguita da un misto di sensazioni differenti: incredulità, incomprensione, ira e preoccupazione per coloro che restano».
La pandemia
Anche se col tempo le sue funzioni sono state fortemente rimaneggiate, Elisabetta è ancora, prima di tutto, un capo di Stato per i suoi sudditi. La pandemia ha scosso tutti, ha cambiato e stravolto completamente le nostre vite come la sua. Era il 5 aprile del 2020 quando la regina, vestita di verde, apparve davanti alle telecamere per pronunciare il suo discorso alla Nazione, mandando una parola di conforto alle famiglie che in quei giorni avevano perduto i propri cari: «Vinceremo e torneremo insieme, torneremo a incontrarci ancora».
Andrea e le accuse di abusi sessuali
Forse il peggiore momento della regina come madre e sovrana. Da sola, per la prima volta senza Filippo al suo fianco (vedi prossimo capitolo), Elisabetta ha dovuto affrontare lo scandalo che stava travolgendo il figlio Andrea e gettando la famiglia reale in uno sconforto pubblico senza precedenti. Andrea, duca di York, è infatti stato coinvolto nella squallida vicenda di abusi sessuali nel giro di Jeffrey Epstein e il prossimo 10 marzo, a Londra, dovrà affrontare davanti alla Corte di giustizia le accuse che gli sono state rivolte da Virginia Giuffre, che l’ha accusato di averla violentata quando lei era ancora minorenne. La regina ha risposto a modo suo: Andrea è stato privato di tutti i titoli reali e militari e, come recita la nota diffusa dal Palazzo, ora dovrà difendersi «come un privato cittadino»
L’addio al principe Filippo
Per ultimo, il momento più importante e doloroso vissuto da “Lilibet”: la morte del principe Filippo, l’uomo che le è stato accanto lunghi anni. La perdita del primo, grande e unico amore di Elisabetta è stato – ed è ancora – il colpo peggiore che la regina abbia incassato tanto come donna quanto come sovrana, qualcosa che ancora oggi, nonostante tutta la sua forza, porta con sé – non a caso, si serve ancora dell’iconico bastone che Filippo utilizzava per passeggiare. Un dolore immenso, che non ha nascosto seduta tra i banconi della cappella di Windsor. Come dimenticarla seduta da sola, vestita di nero e con la mascherina, mentre piange il suo amato? In quel momento è stata la regina di tutti (o almeno di chi ha un cuore).