Nelle puntante precedenti: il 4 novembre 2019 vengono ufficialmente lanciati i Nutella Biscuits, frutto di dieci anni di test in casa Ferrero. L’attesa, la trepidazione e l’hype sono tali che ‘sti benedetti biscotti risultano introvabili, tanto da far pensare a una precisa strategia dell’azienda che prende spunto da quella utilizzata nel mercato streetwear. La scarsità artificiale, però, crea le condizioni perfette per l’avvio di un business parallelo.
Un popolo messo alle strette è un popolo che deve escogitare degli escamotage creativi per sopravvivere. In una nazione provata da regolamentazioni, privazioni e strategie di scarsità artificiale, in cui domanda e offerta sono completamente disallineate, la più immediata conseguenza è il commercio clandestino di beni di prima necessità (ehm, di Nutella Biscuits): ladies and gentlemen, benvenuti dunque nell’era del mercato nero, altrimenti nota come l’epoca degli scaltri, dei manigoldi e dei filibustieri.
Per via dei rilasci controllati di biscotti da parte di Ferrero, s’è detto, i Nutella-addicted – ma pure semplicemente i curiosi – non possono mettere le mani sull’ambito prodotto. Qualcuno avrà pensato che, così come le t-shirt di Supreme finiscono online a prezzi pazzi, nulla vieta di applicare lo stesso ragionamento ai Nutella Biscuits: quel qualcuno in particolare abita a Napoli, dove sugli scaffali dei grandi supermercati di Chiaia, Vomero, Arenella è una vera e propria moria di biscotti, la peggiore dai tempi post-bellici, raccontano. I napoletani però, si sa, non sono certo persone che si lasciano perdere d’animo, anzi: in quattro e quattr’otto i partenopei mettono in piedi un piccolo business.
Le tante testimonianze raccolte da Il Mattino narrano di un racket iper-organizzato e privo scrupoli, che ha presidiato per ore, giorni, i supermercati del capoluogo e della provincia, attendendo pazientemente che arrivasse il nuovo carico Ferrero per acquistare il maggior numero di confezioni possibile. E poi via, veloci come il vento, a rivenderli in giro per la città al doppio o al triplo del prezzo di listino: a Mergellina costavano 8 euro; al Vasto, in bella mostra sui ripiani di un minimarket, avevano raggiunto quota 6 euro. È la dura legge del mercato, si giustificano in una salumeria nella zona della Torretta: “Quei biscotti sono uno sfizio, se te lo vuoi togliere subito paghi di più, altrimenti fai passare tutta questa euforia e poi li trovi dove vuoi”. E qui la nota dolente: tutta questa euforia passerà mai?
“Non sappiamo quando la domanda si assesterà”, puntualizza Angelo Massaro, amministratore delegato della società di ricerche di mercato IRI, “se guardo agli ultimi cinque anni questo è certamente il lancio più importante di un nuovo prodotto. Nel senso che è quello che ha avuto maggiore successo nei primi giorni di vendita. E ciò fa pensare che i riacquisti, dopo il primo, saranno numerosi”. La cosa certa è che online si è scatenata una caccia al tesoro senza precedenti, in cui gli speculatori sono privati cittadini che si stanno arricchendo a spese di poveracci con la bava alla bocca, vendendo i Nutella Biscuits a prezzi fuori mercato. In barba tra l’altro a Ferrero, che – sul sito nutella.com, nella sezione dedicata alle FAQ – scrive che il prezzo di vendita ‘consigliato’ per la confezione di biscotti è di 2,99 euro. “Consigliato”, per l’appunto, mica “imposto”: in un Paese di analfabeti funzionali per una volta è un aggettivo a fare la differenza, e i venditori attivi in Italia e all’estero su eBay e Amazon su tale sottigliezza ci marciano non poco.
L’11 dicembre scorso, segnala La Repubblica, su eBay si trovavano confezioni di Nutella Biscuits a 10,90 euro l’una, con un aumento dunque del 264,5% rispetto al prezzo suggerito dal produttore. L’internet però è anche magnanimo: in caso di acquisto doppio si usufruisce infatti di uno sconto: solo 10,36 euro, che diventano 9,81 (sempre al pezzo) se si vuole fare tripletta, con consegna gratuita. Su Amazon, quando una confezione di Nutella Biscuits arriva a costare 12,50 euro, com’è già successo, compare una segnalazione: occhio, il prezzo al chilogrammo del prodotto si sta spingendo a 41,12 euro. Un’esagerazione? Forse, ma per chi non se ne fosse ancora accorto, in tema di Nutella Biscuits vale una regola soltanto, ossia che vale tutto.
In un simile circolo vizioso, su chi dovrebbe ricadere la responsabilità? Su Ferrero? Sui consumatori ingordi? Di sicuro questi ultimi rivestono un ruolo fondamentale nel gioco al rialzo delle aste su eBay, dove il 9 dicembre è comparsa una prima offerta per comprare una confezione di Nutella Biscuits a soltanto un euro. Le offerte sono partite quasi subito, con gente che arrivava a mettere sul tavolo con estrema nonchalance 10 euro pur di aggiudicarsi il tesoro dal valore inestimabile: la buona (o cattiva?) notizia è che ci si è fermati a 17,99 euro, oltre sarebbe stata una questione di dignità. Senza contare che – stando alle recensioni degli utenti – i biscotti spesso arrivano a casa rotti o sbriciolati, vanificando dunque lo sforzo e la spesa. Abbiamo toccato il fondo? Ebbene, no: per rimediare ai Nutella Biscuits sbriciolati è possibile optare per un “sacchetto VUOTO per selfie” alla modica cifra di 1 euro.