Meglio: Kim Kardashian
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Kim Kardashian ha messo l’abito indossato da Marilyn Monroe quando cantò «Happy Birthday, Mr. President» a JFK: serve aggiungere altro?
Peggio: Camila Cabello
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«Con uno stylist così chi ha bisogno di nemici?», commenta il cattivissimo @ideservecouture. Sottoscriviamo parola per parola. “Scoppiata” da Shawn Mendes (anche lui in odor di fashion police versione principe Disney), la popstar latina in Atelier Prabal Gurung sbaglia tutto. Bam bam: sì, ma nel senso dei pugni contro i nostri poveri occhi.
Meglio: Le Kardashian
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Kim über alles, d’accordo. Ma tutte le Kardashian hanno ampiamente portato a casa la serata. E consideriamo il fatto non da poco che per due di loro – Khloé (in Moschino) e Kourtney (in Thom Browne) – era la prima volta: finora erano state vittime del classismo di Anna Wintour? Poco importa: le più esperte Kendall (in Prada) e Kylie (in Off-White) avranno evidentemente spiegato loro come si calca quel red carpet. Questa è sisterhood.
Peggio: Cara Delevingne
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Si può dire tutto di Cara Delevingne, tranne che non abbia preso il tema della serata (Gilded Glamour) alla lettera: dato che alla ragazza piace vincere facile, s’è direttamente pittata il corpo d’oro, coordinando un discreto copri-capezzolo al suo Dior Haute Couture rosso. Il risultato, ahinoi, lascia parecchio a desiderare.
Meglio: Blake Lively
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Gilded Age, scansate: l’abito (firmato Versace) di Blake Lively – co-host dell’evento insieme al marito Ryan Reynolds – sul red carpet si è trasformato, evocando la Statua della Libertà (che si ossida dal rame al verde) e le costellazioni sul soffitto della Grand Central Station. Standing ovation.
Peggio: Sarah Jessica Parker
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Esiste Sarah Jessica Parker senza Carrie Bradshaw (o senza l’idea che tutti ormai abbiamo di Carrie Bradshaw)? Il tema della mostra al Met è il “lessico” del fashion USA, e l’icona di Sex and the City in termini di moda e costume ha fatto la sua (enorme) parte. Ma ormai ogni apparizione di SJP (stavolta in Christopher John Rogers) ha dietro un birignao più ruffiano che autocitazionista. E anche stavolta sembra un abito di scena del suo personaggio cult.
Meglio: Glenn Close
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L’Oscar che non ha mai ricevuto nella sua carriera oggi glielo diamo noi: Glenn Close ha fatto un ingresso trionfale al suo primo Met Gala (vergognatevi!) accompagnata da Pier Paolo Piccioli e dunque di Valentino fluo vestita. La Signora (con la maiuscola, sì) della serata, senza se e senza ma.
Peggio: Billie Eilish
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Non aveva (come sempre, del resto) la faccia di una che si stava divertendo molto, Billie Eilish. E come darle torto: quell’abito upcycled Gucci firmato Alessandro Michele era da sanguinamento di occhi. «Volevo solo essere il più eco-friendly possibile», ha detto lei. Peccato sembrasse più una Cenerentola da incubo, aggiungiamo noi.
Meglio: Kaia Gerber
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Se ti chiami Kaia Gerber, buona parte del lavoro l’hai già fatto. Se poi c’aggiungi un abito semitrasparente di Alexander McQueen, sandali argento, una vibe da Studio 54 e capelli che portano i riferimenti agli anni ’70 a un livello decisamente successivo, be’: hai fatto bingo.
Peggio: Il cosplayer di Jared Leto
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Un nome ce l’ha: Fredrik Robertsson. Ma per tutti resterà colui che vuo’ fa’ Jared Leto anche se Jared Leto era, come sempre, presentissimo (accanto al fedele Alessandro Michele di Gucci). Tra Edward mani di forbice e Alien, il suo look (by Iris Van Herpen) è forse più da Salone del Mobile. Ti aspettiamo a Milano a giugno, fratello.