Dolce & Gabbana hanno dimostrato sul campo che lo show deve andare avanti, organizzando sabato la loro prima sfilata dopo il pasticcio cinese, ovvero l’evento cancellato a causa di uno storm social legato ad alcuni video realizzati quantomento con un po’ di superficialità (vi ricorderete, hanno anche chiesto scusa con quel video).
E come l’hanno fatto? Nel modo più semplice di tutti: mettendo in passerella dei vestiti. Punto. Zero social, niente super star, inviti ridotti e tutto puntato sull’eleganza classica, quella che il padre di Domenico Dolce gli ha insegnato nelle migliori sartorie siciliane. I sarti sono in passerella, impegnati sullo sfondo della sfilata, assieme a Derek Allen, mitico speaker, scrittore e docente londinese, italiano da parecchi anni, che ha annunciato ogni singola uscita.
Tutto bene quindi? No, perché l’hype attorno al marchio sembra calato sensibilmente. Tanti buyer sono dubbiosi, le voci sul futuro sono pressanti e la stampa sembra essersi un po’ disamorata del marchio. Insomma, giustissimo abbassare i toni, ma bisogna comunicare come si deve anche se c’è un cambiamento di rotta. Che facciamo ora? Cosa abbiamo in serbo per voi?
Da Dolce & Gabbana, a fien sfilata, fanno sapere che vogliono voltare pagina e che vorrebbero insegnare “l’eleganza ai millennial”, raccontando che non è una questione di mode momentanee. L’idea non è male, ma adesso viene il bello. Voltare pagina davvero? Nel senso che basta campagne stereotipate? Basta ironie maschiliste? Basta insulti sui social?
Se è così, allora stiamo dalla vostra.