Esistono due scuole di pensiero riguardo alle scarpe nuove. Ci sono quelli che appena usciti dal negozio (o appena ricevuto il pacco dal corriere) si catapultano fuori casa, nello sterrato, a usurare per bene il nuovo acquisto. Lo si fa per dare alle scarpe il look vissuto e la street credibility che oltretutto ti toglie dall’impiccio di cadere nella trappola dello small talk e delle chiacchiere di circostanza: “Sì, sono nuove. Appena comprate. Eh sì dai. Te invece com’è? Un caldo oggi, lascia stare..” Questa scuola di pensiero di solito viene adottata da chi ama un profilo basso, da chi “fa figo ma non impegna”.
L’altra scuola, invece, è costituita da quelli che puoi toccargli tutto, ma non le scarpe. Per questi individui le sneaker sono l’equivalente indossabile del santo Graal, pertanto in nessun modo possono essere intaccate da agenti esterni quali sporco, polvere, fango, birra, cocktail, cibo e tutto ciò che di solito può cadere sui piedi. Di solito fanno parte di questa categoria gli sneakerhead e tra i primi pionieri di questa religione sicuramente contiamo Elvis Presley, che già nei rombanti anni Cinquanta cantava chiaro e tondo che “Well, you can do anything But lay off of my blue suede shoes.”
Ora, tolto che Elvis esagerava un tantino aggiungendo che “Puoi mandarmi al tappeto, camminarmi in faccia, diffamarmi in giro” pur di non toccargli Blue Suede Shoes, è chiaro che qui bisognava fare qualcosa. Bisognava portare un po’ di pace fra le due fazioni, e a questo per fortuna ha pensato adidas. Per mettere d’accordo quelli che le logorano e quelli che le vogliono in forma originale, il marchio delle tre strisce ha messo a punto delle scarpe che-rullo di tamburi-assumono la forma originale solo se vengono indossate. Nel senso che le sneaker SUPERCOURT di adidas Originals acquistano il loro vero design, raggiungono il climax estetico solo dopo averle usate e riusate. Insomma, solo se vissute a pieno.
Uscite dalla scatola si presentano praticamente come una tela bianca, bianchissima: sta poi al pittore che le indossa tracciare sulla sua superficie graffi, segni, o anche solo sfumature. Il design del nuovo modello proviene dalla collezione Home of Classics, che da mezzo secolo sforna standard e successoni nel campo delle sneaker. Ma l’idea è tutt’altro che un classico, quella è proprio nuova.
Perciò, una volta che ci siamo procurati le nostre sneaker SUPERCOURT di adidas Originals, dove si va a sporcarle? Negli eventi che conosciamo meglio qui a Rolling Stone: i festival. Chiedetelo a Gaia Gozzi, che l’altro giorno ha testato con noi le sue nuove SUPERCOURT qui a Milano. Mentre sul palco si dimenava la band, giù di sotto la polvere e la vegetazione lasciavano il loro segno sulle scarpe. Ora la tela può dirsi completa.
***
Stylist: Francesca Piovano
Assistente Stylist: Luz del Carmen
Make up and Hair: Lucia Giacomin
Videomaker: Eduardo Festa e Nicolò Angeleri
Art Direction: Riccardo Favaro
Foto: Eduardo Festa