Capita spesso (molto spesso, negli anni recenti), di vedere riferimenti al mondo dell’abbigliamento da bambino anche nelle sfilate di moda dei marchi più importanti. Clip per i capelli di color pastello, cerchietti, scarpe Mary Jane, fumetti e peluche varii: un insieme di dettagli che sembrano dedicati a un pubblico molto più giovane rispetto a quello che poi andrà a comprare le collezioni in negozio. E invece, sbagliato!
Perché i millenial sono arrivati quasi tutti ai 30 anni ma ancora comprano in massa cose che li legano alla loro infanzia.
“Penso fermamente che i millennial facciano riferimento alla loro infanzia perché stanno invecchiando”, ha detto Haas. “È come un desiderio per il passato. Sicuramente porta conforto quando possiamo riconoscere gli oggetti che avevamo tutti quando eravamo più piccoli”, ha detto Vita Haas, che con Lucy Weisner ha fondato i pop up store itineranti Café Forgot, in un’intervista con il WWD.
Anche la stilista Nikki Chasin, che disegna spesso abiti childlike, pensa che “sia un modo per aggrapparsi all’infanzia. Non stiamo facendo le cose che dovremmo fare, come sposarci e avere figli, quindi questo è un altro elemento di prolungamento della gioventù”.
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