Paris Hilton compie 40 anni. L’ereditiera più famosa del pianeta, ci perdoni la nostra Elettra Lamborghini, festeggia oggi il compleanno e fa cifra tonda. Quale occasione più giusta per mettere insieme alcune delle sue “opere” migliori? Perché tutto si può dire di Paris, tranne che sia rimasta con le mani in mano. Nella vita è, o è stata: imprenditrice, cantante, attrice, star dei reality, scrittrice. Tutto per il suo brand più famoso: lei stessa. Ecco il suo “best of”.
Il libro – Confessions of an Heiress
In italiano Confessioni di un’ereditiera, il libro autobiografico di Paris Hilton è un oggetto così nonsense che diventa quasi indispensabile. Uscito quando aveva poco più di vent’anni, nei vari capitoli si spiega sia come essere un’ereditiera (no, non è una questione di soldi: «Essere un’ereditiera vuol dire avere il controllo»), ma anche come indossare nel modo corretto una tiara. Must have.
Il primo reality – Simple Life
Paris Hilton e Nicole Richie (sì, la figlia di Lionel) vanno a vivere in campagna, in Arkansas, insieme a una famiglia local. Lì impareranno a lavorare nei campi, a mungere le vacche, a spalare il letame, ma anche a fare le impiegate nelle attività della cittadina. Niente male se non hai mai lavorato un giorno della tua vita. Negli USA fu un successo incredibile, tanto che arrivò alla quinta stagione. Tuttora tra i programmi più visti della Fox, Simple Life è stato definito più volte controverso per gli atteggiamenti delle due. Nel documentario uscito pochi mesi fa Paris ammette: «Era un po’ frustrante essere percepita in quel modo perché non è affatto quello che sono. Stavo interpretando un personaggio».
Il disco – Paris
Nonostante i comprensibili pregiudizi sul suo talento musicale, il primo disco di Paris non è affatto male. Prodotto in buona parte da Scott Storch (l’uomo che ha firmato tutte le hit di inizio 2000), dentro ci sono feat con Jadakiss e Fat Joe, ma soprattutto c’è Stars Are Blind, brano che contiene un sample di Kingston Town di Lord Creator e che ha scalato le classifiche di mezzo mondo. C’è pure una cover di Da Ya Think I’m Sexy? di Rod Stewart, che i più attenti ricorderanno come canzone di alcuni spot di Paris per i videofonini della Tre. Purtroppo non di questo, dove in compenso però c’è Claudio Amendola.
Il film – House of Wax
Paris al cinema: tra i tanti piccoli ruoli interpretati (vabbè) della Hilton, che non sempre sullo schermo è stata semplicemente se stessa, quello più interessante è probabilmente in House of Wax, in italiano La casa di cera, del 2006. Il film non è niente di che, ma è diventato famoso per il claim con cui venne lanciato: «See Paris die», ovvero «Guarda Paris mentre muore». Furono pure realizzate delle magliette promozionali, col benestare della Hilton. In pratica la gente è andata al cinema per vedere la scena in cui la sua testa viene trafitta da… guardate voi stessi nel video qui sotto. «Un’ironica capitalizzazione dei sentimenti di amore-odio che Paris tendeva a suscitare nella gente. Non era mai successo prima».
Il documentario – This Is Paris
La chiusura del cerchio. In This is Paris, disponibile su YouTube, si racconta l’ereditiera oltre i selfie, le pose sexy, la baby voice. E niente, in pratica si scopre che è tutto finto. «Questa è quella che sono davvero». La domanda sorge spontanea: chi era quella che abbiamo visto prima? Eh. Un personaggio, un character costruito per avere successo, ma anche, dice lei, per sopprimere sofferenze e paure. E in questo nuovo doc viene mostrato il lato più “oscuro” della sua vita. Dal revenge porn – Paris è stata la prima celebrity ad essere la protagonista di un sex tape finito online contro la sua volontà – al racconto sugli abusi subiti nelle scuole-lager per il “recupero emozionale” in cui i genitori l’avevano spedita quando pensavano fosse fuori controllo. Se hai i soldi è tutto semplice? Sì, ma non sempre.