Qualche anno fa, Balenciaga portò in passerella alcuni modelli di Crocs, ovvero gli zoccoli di gomma perfetti per mettere al piede qualcosa di comodo e senza troppe pretese. La casa di moda francese ha, ovviamente, aggiunto il proprio tocco ad un accessorio che di fashion ha ben poco: un grazioso stiletto che difficilmente passa inosservato, creando così due modelli (uno nero e uno verde) di zoccoli di gomma con il tacco. Belli? Brutti? Certamente iconici, al punto da spingere Balenciaga a creare un’intera linea di calzature – stivali compresi, sia da uomo che da donna – in collaborazione con Crocs, con prezzi dai 550 euro in su.
Si tratta del più classico esempio di co-branding, come dicono quelli bravi. In pratica, due marchi, di cui almeno uno molto famoso, collaborano per creare o lanciare un prodotto che unisca i due brand. È, in fin dei conti, un modo come un altro per creare ‘hype’, magari sfruttando una sorta di ‘effetto traino’ da parte del brand più forte a vantaggio di quello meno conosciuto o in rampa di lancio. La storia recente del marketing è piena di esempi analoghi, con collaborazioni (anche di successo) tra marchi che, apparentemente, non c’entrano nulla gli uni con gli altri. Ecco una breve carrellata.
Burger King & Fila
Lo scorso novembre l’agenzia David São Paulo lancia una campagna alla quale collaborano Burger King e Fila. L’obiettivo? Promuovere una linea di abbigliamento e accessori (sneaker, cappelli e così via) co-branded, a partire da un video intitolato “Born Out of Fire”, letteralmente “nato dal fuoco”. Non stupisce, quindi, come le fiamme che cuociono gli hamburger del celebre fast food americano finiscano stilizzate sulla tomaia, così come dei (discutibili) inserti in pelle marrone che ricordano i segni della griglia sul ‘patty’ di carne. Purtroppo – o per fortuna, a seconda dei punti di vista – la collezione è disponibile solo in Brasile.
McDonald’s & Crocs
Alla campagna di co-branding lanciata da Burger King ha risposto prontamente l’acerrimo nemico McDonald’s, in collaborazione con Crocs. Sì, gli stessi zoccoli di gomma esistono sia nella versione deluxe griffata Balenciaga sia in quella ispirata ai personaggi del fast food forse più famoso al mondo. La collezione comprende quattro modelli; oltre a quello rosso e giallo con una mini confezione di patatine sulla parte davanti della tomaia, c’è la variante in viola, il colore del pupazzo Grimace, oppure in giallo (omaggio a Birdie The Early Bird). Infine, c’è la Crocs ‘zebrata’, che riprende il travestimento di Hamburglar, simpatico calembour tra ‘hamburger’ e ‘burglar’ (infatti il personaggio è una specie di ladro di hamburger).
Jeep for Carpisa
Già da alcuni anni Jeep e Carpisa collaborano ad una linea di accessori da viaggio (in particolare zaini e trolley) caratterizzati da un co-branding molto discreto, con il logo della casa automobilistica impresso sull’involucro dei trolley rigidi oppure messo in bianco su una targhetta applicata a zaini e tracolle in tessuto. Il fil rouge che accomuna i due brand è, ovviamente, la propensione per il viaggio e l’avventura: mollare gli ormeggi, mettersi al volante e staccare un po’ dalla routine, zaino in spalla, trolley alla mano e via. Per chi vuole soddisfare il proprio desiderio di andare all’avventura, la linea di zaini Jeep di Carpisa (disponibili in quattro colorazioni: verde militare, nero, bianco e blu) offre una gamma di opzioni dallo stile moderno e sportivo.
Alexander Wang & H&M
Chi di noi non è entrato almeno una volta da H&M per comprare un paio di jeans, una camicia o una maglietta? Sicuramente in tanti, e anche più di una volta. E di certo non per la qualità eccelsa dei prodotti ma, piuttosto, per i prezzi accessibili e lo stile tendenzialmente neutrale dei capi. Decisa a smarcarsi dalla fama di marchio low-cost, nel 2014 l’azienda svedese ha deciso di collaborare con Alexander Wang, stilista americano di origini taiwanesi le cui creazioni hanno solo prezzi a tre o quattro cifre. Il senso dell’operazione di co-branding è semplice, anche se i due marchi sono affini come il sole e la luna; la collaborazione puntava al riposizionamento di entrambi i marchi. In sintesi, presentare H&M come opzione – meno low cost del solito – trendy e alla moda e, al contempo, permettere a Wang di intercettare un pubblico più ampio.