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Se volete un funerale differente, prenotate anche voi un portatore di bara ghanese

I pallbearers trasformano le esequie in una performance per rendere omaggio al defunto. Sono diventati famosi in tutto il mondo con il coronavirus, che però (per ora) ha anche messo in stand by i loro affari

«Rimani a casa o vieni a ballare con noi?». Da quando è emergenza coronavirus, i pallbearers – un gruppo di ghanesi che, da anni, ai funerali, porta le bare e intanto balla per rendere omaggio al defunto – sono diventati famosi in tutto il mondo. La loro «danza del feretro» è un modo divertente per incoraggiare le persone a rispettare il distanziamento sociale, risollevando l’umore. Ballano tirati a lucido – in giacca nera, occhiali da sole e scarpe di vernice –: si mettono a quattro gambe, si sdraiano sulla schiena e muovono le gambe a tempo di musica, tenendo in perfetto equilibrio la bara. Dall’inizio dell’epidemia, i loro video sono diventati virali in tutto il mondo, dalla Cina, al Brasile, agli Stati Uniti. I loro meme sono popolari e sono anche state realizzare miniature in plastica che li raffigurano.

L’idea di danzare ai funerali è venuta a un trentaduenne, Benjamin Aidoo, che vive ad Accra e che, nel 2003, quando andava al liceo, aveva cominciato a lavorare come pallbearer, portatore di bare. La sua intuizione: ballare durante l’ultimo addio poteva essere un buon modo per celebrare i morti. E anche per «distrarre» i parenti del defunto, che a volte soffrono così tanto, ai funerali solenni, da arrivare a svenire. Invece, secondo Aidoo, non è il caso di piangere quando qualcuno se ne va per sempre. Se muoiono i genitori, ad esempio, «sai cosa hanno fatto tua madre e tuo padre per te. Conoscendo la vita che hanno vissuto, dovresti festeggiarli».

Aidoo, partito con un gruppo di sei persone, oggi ha un centinaio di dipendenti: 95 uomini e cinque donne. Due delle donne, come lui, marciano davanti alla bara con un bastone decorato con la bandiera del Ghana e con un cappello a cilindro. Aidoo ha anche assunto un manager con cui sta cercando di lanciare un marchio globale: una volta superata la pandemia, vorrebbe insegnare l’arte del funerale allegro a tutto il resto del mondo.

Era il 2017 quando la BBC ha parlato della «danza del feretro» dei pallbearers. Ma è stato il coronavirus a consolidare la loro fama. C’è anche chi ha cominciato a imitarli: in Perù, la polizia in tenuta antisommossa si è messa a ballare, sorreggendo una finta bara, per scoraggiare i cittadini a uscire di casa durante l’epidemia. Lo hanno fatto anche i poliziotti in India e in Colombia: in uniforme, si sono messi a danzare con una cassa da morto. E a Beirut un gruppo di uomini vestiti da pallbearer ha sfilato per le strade con un feretro finto, decorato con la lira libanese (che si sta deprezzando rapidamente), per protestare contro il crollo economico.

Ma anche se il coronavirus ha fatto sì che tutto il mondo parlasse dei pallbearers, almeno al momento, come spiega Aidoo, ha limitato i loro affari in Ghana: i funerali, per ora, sono limitati a 25 persone, portatori di bare inclusi, e non si può cantare né ballare. Ma c’è chi, pur di non rinunciare a celebrare il proprio morto con una danza del feretro, ha deciso di conservarne il corpo in obitorio fino alla revoca delle restrizioni. Quando si potrà tenere una gloriosa sepoltura, con tanto di ballerini speciali.

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