Pochi cantautori sono prolifici quanto lo è stata Adrianne Lenker negli ultimi cinque anni. Dal 2016 in poi ha pubblicato quattro dischi con i Big Thief più altri da solista, inclusi il nuovo, doppio Songs and Instrumentals, con un titolo che si spiega da sé. Un po’ come Neil Young nei primi anni ’70, i momenti migliori di Lenker, dal tour de force di Capacity (2017) all’etereo U.F.O.F. (2019), hanno sempre qualcosa di rivelatorio.
Songs è il secondo album solista “tradizionale” di Lenker dopo il successo ottenuto nel mondo indie con i Big Thief. A differenza dei suoni scheletrici dell’ultimo Abysskiss (2018), la cui bellezza inquietante era a tratti inaccessibile, Songs è a fuoco e onesto nella sua vulnerabilità. E contiene una quantità impressionante di brani scritti nel classico stile da filastrocca. Registrate in totale solitudine alla chitarra acustica, le nuove canzoni di Lenker attingono da tre quarti di secolo di tradizione cantautorale. “Le vostre parole”, canta su una melodia alla Mr. Tambourine Man a metà di Zombie Girl, “suonano dolci e tristi”.
Songs è considerato da tutti un breakup album e non vi sono dubbi che lo sia. È come se Lenker stesse elaborando in tempo reale i suoi ricordi più struggenti. Non è certo la prima a isolarsi da qualche parte per scrivere della fine di una relazione in una manciata di canzoni tristi, ma a giudicare dal suo disco precedente, così immediato, sembra che abbia scoperto l’esistenza dei breakup album solo adesso, scrivendone uno. In Anything si abbandona sia ai ricordi felici che a quelli tristi: “Voglio dormire in auto mentre guidi”, sospira, “sdraiarmi sulle tue gambe e piangere”.
Questo disco, però, è molto di più che una raccolta di canzoni sulla fine di un amore. In Half Return, Lenker torna al road trip oscuro e malato di cui ha cantato in Shark Smile, il primo successo dei Big Thief del 2017. Nel ritornello si ritrova nel giardino di una cosa che è stato importante nel suo passato e lì viene travolta dai ricordi: “Miele in bocca quando hai scelto il mio nome”, canta su una melodia che potrebbe ripetersi all’infinito, “lacrime nei tuoi occhi quando lo tiri come una catena”. Songs è pieno di ricordi dolorosi. È all’altezza del suo titolo, immortala la semplice e naturale bellezza di questa arte.
Questo articolo è stato tradotto da Rolling Stone US.