Boy Erased – Vite cancellate è un film con il cuore nel posto giusto. Con l’adattamento del libro autobiografico di Garrard Conley del 2016 sulla sopravvivenza in una struttura per la conversione degli omosessuali, lo sceneggiatore e regista Joel Edgerton riesce a criticare la presunta terapia senza condannare gli individui incastrati nella trappola.
Nel caso di Jared Eamons, un adolescente dell’Arkansas interpretato con sicurezza straziante da Lucas Hedges (uno dei migliori attori della sua generazione), sembra che i suoi oppressori siano i genitori, cristiani conservatori. Suo padre, Marshall (Russell Crowe), è un ministro battista (possiede anche una concessionaria Ford) che predica una stretta aderenza alla Bibbia e al capitalismo americano. La mamma Nancy (Nicole Kidman) all’inizio nasconde lo shock alla notizia che il figlio potrebbe essere gay ed è d’accordo con la decisione del marito, suggerita dal consiglio pastorale, di mandare via Jared per una cura. Crowe e Kidman sono attori tanto fantastici e ricchi di sfumature da non mostrare mai Marshall e Nancy come stereotipi arretrati. Ci fanno vedere il dolore e la confusione di brave persone che cercano di giocare secondo le regole della loro fede.
Edgerton risparmia i rimproveri per il terapeuta dilettante Victor Sykes, che dirige il centro di conversione “Love in Action” dove Jared e altri giovani cercano di allontanare l’omosessualità attraverso la preghiera. Edgerton interpreta il ruolo con la certezza infondata di un uomo che non sa o si preoccupa del danno che sta facendo. La sceneggiatura sottolinea che anche lui e gli altri che gestiscono la struttura hanno lottato con la loro sessualità. Flea, il bassista dei Red Hot Chili Peppers, impersona il responsabile della disciplina della struttura, un corpulento ex detenuto che lavora con i ragazzi secondo una visione aggressiva ed etero della mascolinità.
Nei mesi scorsi il tema della conversione gay è stato affrontato in La diseducazione di Cameron Post, che ha anche attaccato i campi giovanili perché infondevano crudelmente vergogna e auto-disgusto in adolescenti omosessuali. Quel film è ambientato nel 1993. Se pensate che l’argomento non sia ancora attuale, date un’occhiata al supporto di Mike Pence per le istituzioni che cercano di cambiare il comportamento sessuale in nome della santità della famiglia.
In Boy Erased Edgerton ci porta nel cuore di una famiglia per mostrarci il lato umano di questo lavaggio del cervello eteronormativo. Sebbene il suo film sia spesso serio e sincero all’eccesso, Edgerton vuole rendere tutto personale. E raggiunge l’obiettivo ogni volta che Hedges è sullo schermo, dando anima e cuore a un personaggio che non sa se è gay o meno. Jared resiste a un’intimità più profonda con la ragazza con cui esce e reagisce visceralmente agli uomini nudi che vede sui cartelloni pubblicitari. E poi c’è il trauma dell’attrazione di Jared per un ragazzo (Joe Alwyn) che prima lo violenta e poi lo espone ai suoi genitori. Jared vorrebbe che i suoi gli volessero bene, ma loro non amano quello che sta diventando.
E così Jared entra nella struttura di Love in Action, pensando che potrebbe essere una risposta ai suoi problemi. Con pennellate rapide e significative, Edgerton ci presenta gli altri ragazzi della struttura. L’esuberante cineasta Xavier Dolan (Mommy) interpreta Jon, un ragazzo emotivamente instabile che ha subito degli abusi. La pop star australiana Troye Sivan (la sua canzone Revelation dà un forte contributo al film) spacca nei panni del biondo ossigenato Gary, che istruisce Jared su come fingere per farcela all’interno della struttura. E Britton Sear è straziante nelle vesti di Cameron, un orsacchiotto che non riesce a nascondere nulla, tanto meno la tragedia che il film ha prevedibilmente in serbo per lui.
Ma il motivo per cui Boy Erased colpisce al cuore è il rapporto di Jared con i genitori. Kidman infonde compassione e forza a una donna che più impara a conoscere su se stessa più riesce a capire il figlio. E Crowe è magnifico nel ruolo di un credente che non riesce ad abbattere le barricate tra la sua fede e una vera riconciliazione con il ragazzo. L’ultima scena di Crowe con Hedges è lacerante. Non perché risolva le questioni in sospeso – Edgerton per fortuna resiste alla tentazione – ma perché lascia il futuro della vita di Jared nelle sue mani.