I primi passi all’interno della Helios ci hanno sorpreso. Non tanto per le dimensioni della nave, un gigantesco transatlantico che ha pochi eguali al mondo, ma per quello che ci siamo trovati di fronte. Una situazione ben diversa da quella che ci aspettavamo. Luci soffuse, disordine e un silenzio surreale. Dove sono finiti tutti? Cosa è successo? Dobbiamo trovare nostra sorella, e dobbiamo farlo in fretta. Attraversiamo corridoi, apriamo porte, leggiamo documenti, attiviamo ascensori e alla fine riusciamo a metterci in contatto con Ada. Ora non ci resta che raggiungerla. Tutto sembra andare per il verso giusto, poi entriamo in una stanza e…
Una nave fantasma?
Le fasi iniziali di Close To The Sun, descritte a grandi linee nel precedente paragrafo, fungono da perfetta introduzione al titolo sviluppato da Storm in a Teacup. Superato un breve prologo, appena messo piede sulla Helios si viene catapultati in un mondo intrigante, che cattura l’interesse sia grazie alle scelte visive che alle premesse narrative. Il colpo d’occhio è eccellente, con un’ambientazione in stile Art déco che a tutti gli appassionati di videogiochi non potrà che far tornare alla mente la città di Rapture e la saga di BioShock. Gli enormi macchinari che sprigionano scariche elettriche, i giganteschi e sfarzosi saloni, le statue che riflettono la luce in un gioco di chiaroscuri sono una evidente dimostrazione di lusso, una palese ostentazione di ricchezze. Al tempo stesso, nelle condizioni in cui li visitiamo, sono la prova che sta accadendo qualcosa di imprevisto e imprevedibile. La scritta “quarantena” che ci accoglie apre il sipario su un mistero da dipanare, che coinvolge tutto l’equipaggio, a partire dal suo ideatore e costruttore, Nikola Tesla. Una storia ambientata in una realtà alternativa, in cui la rivalità con Thomas Edison è viva più che mai. Insomma, le premesse sembrano essere ottime. Qualcosa può andare storto? Purtroppo sì.
Più storia, meno azione
Il problema principale di Close To The Sun è quello, una volta entrati nel vivo, di non riuscire a eccellere in nessuna componente di gioco. La sua struttura unisce una spiccata componente narrativa ad alcuni enigmi e a momenti di natura action, senza che nessuno di questi raggiunga picchi qualitativi di livello assoluto. La trama ad esempio, pur risultando convincente nella sua costruzione complessiva, non sorprende più di tanto. Alcuni colpi di scena sono piuttosto prevedibili e le situazioni da “salto sulla sedia” sono così poco spaventose da fare il solletico agli esperti del genere horror. Le fasi d’esplorazione e di ricerca, rese più interessanti dalla presenza di documenti e di oggetti che possono fornire ulteriori informazioni sugli eventi, avrebbero potuto avere una spinta in più se avessero richiesto maggiori sforzi per essere portate a termine. La formula “trova un interruttore/una chiave/un codice” palesa tutti i suoi limiti alla distanza, castrando una parte dell’avventura dal notevole potenziale. Perché, diciamo la verità, quanto sarebbe stato figo giochicchiare per venti minuti con dei complicati macchinari creati da Tesla, scervellandosi per capire come attivarli e farli funzionare? Per noi moltissimo. Stesso discorso, senza spostare neanche una virgola, per le situazioni in cui la riflessione lascia spazio all’azione. Avremmo voluto più pathos, più rischi e più difficoltà per essere sempre sulle spine e far salire il tasso di adrenalina. Invece si corre e si scappa, senza che ci sia mai la sensazione di trovarsi di fronte a un ostacolo davvero impegnativo da superare. Vero è che una scelta del genere avrebbe portato l’avventura in una direzione diversa rispetto a quella pensata dal team di sviluppo, che ha chiaramente optato per dinamiche che “accompagnano” il giocatore privilegiando la storia, ma così viene meno qualunque tipo di sfida.
Un’avventura con qualche limite
Close To The Sun è un titolo con una forte personalità per quanto concerne la realizzazione tecnica, che non riesce a brillare allo stesso modo una volta entrati nel vivo del gioco. Grazie all’ottimo design, allo stile accattivante e alla notevole cura per i dettagli si ha davvero la sensazione di essere trasportati in un’epoca del passato, avvolti in un’atmosfera particolare e unica, ma questo non è sufficiente per dare vita a un’esperienza indimenticabile.
Produttore: Storm in a Teacup
Distributore: Wired Productions
Lo puoi giocare su: PC