Il settimo LP di Conor Oberst è una rinfrescante versione dei suoi tormentati ansiosi che hanno segnato i suoi primi lavori come Bright Eyes, ormai quasi 20 anni fa – che spesso eranno semplicemente la voce di Oberst semplicemente accompagnata da un piano, da un’armonica e da momenti di finger-picking acustico. La posta in gioco è alta, mentre attraversa la crisi di mezza età. In Counting Sheep parla di un recente problema medico (una cisti in testa) mentre spera di riuscire a passare una buona nottata: “Closing my eyes, counting the sheep / Gun in my mouth, trying to sleep / Everything ends, everything has to”. Il rifiuto costante di trovare speranza o riposo spesso fanno sembrare Ruminations il Blood on the Tracks di Oberst.
Conor Oberst – Ruminations
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3 / 5