Dan Fogelman - This Is Us | Rolling Stone Italia
Recensioni

Dan Fogelman – This Is Us

Leggi la recensione della serie tv di NBC con Milo Ventimiglia e Mandy Moore su RollingStone.it

Fino a poco tempo fa, in tv, se proponevi un family drama nessuno ti rispondeva di no: da La famiglia Brady a La casa nella prateria, fino ad arrivare a Brothers & Sisters e Six Feet Under, il genere ha sempre riscosso particolare successo nel pubblico, che si lasciava coinvolgere volentieri in un racconto emotivo più o meno rassicurante. Nel corso degli anni, però, il filone – scalzato da prodotti più chiassosi e taglienti – ha cominciato a sporcarsi aprendosi a contaminazioni e imboccando direzioni più radicali (tra gli esempi più recenti, Parenthood estremizza una narrativa del quotidiano, mentre Shameless una dell’eccesso), nel compito sempre più arduo di dire qualcosa di fresco e nuovo sulla famiglia.Ad accettare questa sfida ambiziosissima adesso è This Is Us: creata da Dan Fogelman, già sceneggiatore di pellicole come Crazy, Stupid, Love e Rapunzel, ha come protagonisti personaggi all’apparenza lontani (una coppia che sta per partorire tre gemelli, un uomo intenzionato a ricongiurgersi col padre che lo ha abbandonato appena nato, una donna obesa che lotta contro la bilancia e la star frustrata di una brutta sit-com), ma legati dalla stessa data di nascita, e non solo: cercando di non rovinare troppo l’enorme colpo di scena nel finale dell’episodio pilota, si scoprirà che sono più connessi di quanto si creda.This Is Us sceglie così di decostruire il nucleo della famiglia giocando con i punti di vista e i piani temporali, e mostrandoci il meccanismo che la genera, che la fa crescere, che la trasforma e che in alcuni casi la fa purtroppo finire, senza mai abbassare la temperatura emotiva. Con uno stratagemma ben architettato ci rende subito familiari i protagonisti e dà valore a ciò che li unisce, per poi muoversi su sentieri già battuti con piglio originale. E magari, alla fine, riuscirà nell’impresa di farci spuntare qualche lacrima di commozione.

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Fino a poco tempo fa, in tv, se proponevi un family drama nessuno ti rispondeva di no: da La famiglia Brady a La casa nella prateria, fino ad arrivare a Brothers & Sisters e Six Feet Under, il genere ha sempre riscosso particolare successo nel pubblico, che si lasciava coinvolgere volentieri in un racconto emotivo più o meno rassicurante. Nel corso degli anni, però, il filone – scalzato da prodotti più chiassosi e taglienti – ha cominciato a sporcarsi aprendosi a contaminazioni e imboccando direzioni più radicali (tra gli esempi più recenti, Parenthood estremizza una narrativa del quotidiano, mentre Shameless una dell’eccesso), nel compito sempre più arduo di dire qualcosa di fresco e nuovo sulla famiglia.

Ad accettare questa sfida ambiziosissima adesso è This Is Us: creata da Dan Fogelman, già sceneggiatore di pellicole come Crazy, Stupid, Love e Rapunzel, ha come protagonisti personaggi all’apparenza lontani (una coppia che sta per partorire tre gemelli, un uomo intenzionato a ricongiurgersi col padre che lo ha abbandonato appena nato, una donna obesa che lotta contro la bilancia e la star frustrata di una brutta sit-com), ma legati dalla stessa data di nascita, e non solo: cercando di non rovinare troppo l’enorme colpo di scena nel finale dell’episodio pilota, si scoprirà che sono più connessi di quanto si creda.

This Is Us sceglie così di decostruire il nucleo della famiglia giocando con i punti di vista e i piani temporali, e mostrandoci il meccanismo che la genera, che la fa crescere, che la trasforma e che in alcuni casi la fa purtroppo finire, senza mai abbassare la temperatura emotiva. Con uno stratagemma ben architettato ci rende subito familiari i protagonisti e dà valore a ciò che li unisce, per poi muoversi su sentieri già battuti con piglio originale. E magari, alla fine, riuscirà nell’impresa di farci spuntare qualche lacrima di commozione.