Nelle prime scene del revival di Veronica Mars, la protagonista (Kristen Bell) visita uno degli uomini fatti arrestare quando era ancora una teenager. Quando l’uomo scopre che la ragazza lavora ancora come detective privato, dice: “ma non facevi la stessa cosa già al liceo?”
Le serie tv sono il prodotto di un momento particolare delle vite di personaggi, autori e pubblico. Uno dei problemi della recente corsa al sequel è che tutti si comportano come se niente fosse cambiato, e non importa se un Rory Gilmore 32enne continua a recitare come se ne avesse 20. Il problema dovrebbe essere particolarmente evidente con Veronica Mars, una serie che traeva gran parte del suo fascino dalla verve della protagonista, un’eroina hardboiled con l’aspetto della tipica studentessa liceale (in realtà, Veronica diventa detective dopo l’omicidio della sua migliore amica).
Tuttavia, la nuova stagione (8 episodi, tutti su Hulu) è perfettamente consapevole che la sua eroina è bloccata in un limbo. Ora è un’adulta, quindi è meno sorprendente vederla impegnata in un pedinamento, oppure in una battaglia con dei gangster. Ma è anche triste e distruttivo – in modo molto noir – scoprire che ha rinunciato al suo vecchio ruolo non appena raggiunta la maggiore età. Quando il suo vecchio nemico del liceo Weevil (Francis Capra) le chiede cosa sia successo, l’eroina esplode: “Sai, ci sono tante ragioni diverse”. Veronica passa gran parte della storia a incolparsi per i suoi errori e i suoi difetti, tutto mentre cerca di inseguire il caso complesso che l’ha riportata al lavoro, e in televisione. E Kristen Bell è carismatica, vulnerabile e brillante esattamente com’era quando interpretava la sua detective liceale.
Rob Thomas, il creatore di Veronica Mars, ambientò la serie originale in una città costiera della California senza classe media – ma popolata solo da ultra-ricchi e da chi invece lavora per loro. Il setting funziona ancora meglio in epoca contemporanea, e la trama gira attorno a una serie di esplosioni che potrebbero essere collegate a una strategia per portare fuori città le ultime aziende familiari. In cima alla lista dei sospettati c’è “Big Dick” Casablancas (David Starzyk), un palazzinaro (anche lui di ritorno dalla serie originale, è il padre del Dick di Ryan Hansen) che pubblicamente sostiene la necessità “di tornare a un’epoca migliore”. Per il resto, la serie propone un buon mix di facce nuove, tra cui Patton Oswalt (il testimone della prima esplosione), J.K. Simmons (affascinante nel ruolo di un ex detenuto ora dipendente di Big Dick), Kirby Howell-Baptiste (un barista che diventa amico di Veronica) e Izabela Vidovic (una sorta di citazione alla giovane protagonista originale). Veronica, ovviamente, lavora al caso con suo padre Keith (Enrico Colantoni, rilassato come sempre) e cerca di tenere insieme la sua relazione con la fiamma del liceo Logan (Jason Dohring, che ora vive in una palestra).
Questa è la seconda volta che Bell e Co. tornano nel mondo di Veronica Mars. Un film del 2014 ci ha raccontato la prima volta le vicende della detective in versione adulta: tuttavia, forse a causa dei finanziamenti tramite Kickstarter, la pellicola fece un po’ troppo affidamento sul fan service, raccontando un mistero che sembrava costruito appositamente per riportare in scena più vecchie facce possibile. Era divertente, a tratti, ma lontanissimo dallo stile noir della serie originale, che funzionava al meglio quando negava al pubblico quello che avrebbe voluto vedere, lasciando che al comando ci fosse solo ed esclusivamente la storia.
Anche la serie di Hulu è piena di volti familiari, come Max Greenfield nei panni di Leo (ex di Veronica e ora agente dell’FBI), ma appaiono solo quando la trama ha bisogno di loro. E il finale di questo nuovo mistero è giusto sia per i fan che per la storia della nuova Veronica, una donna adulta che cerca la verità a tutti i costi. La conclusione è più oscura di quanto i fan avrebbero voluto, ma è una svolta necessaria per la nuova fase della vita della nostra eroina. Quello di Veronica Mars 2.0 è un grandioso ritorno alle origini, e l’inizio della seconda vita di una delle gemme perdute della televisione.