Quando i Guns N’ Roses sono esplosi con testi come “West Coast struttin’, one bad mutha, got a rattlesnake suitcase under my arm”, sembrava che dal Sunset Strip fosse apparsa una visione rancida, diversa da quello che scalava le classifiche dell’epoca. Tolta l’acconciatura esagerata di Axl Rose, Appetite for Destruction era l’opposto di tutto ciò che era mainstream: suonava rozzo, sporco e pericoloso. Poco più di un anno dopo, Sweet Child O’ Mine era al primo posto di tutte le classifiche americane.
Oggi, un nuovo box-set – venduto in versione super deluxe a $179, o addirittura nel megabox Locked N’ Loaded, $999 – ci permette di guardare con occhi diversi quella che Rolling Stone ha definito “la hard-rock band più eccitante del mondo”, così com’era nel 1988. Oltre all’album originale – qui con un suono rimasterizzato, un monumento di perfezione rock & roll – la collezione comprende b-side, rarità e un’infornata di demo: praticamente la storia completa dell’evoluzione di Appetite for Destruction.
Il primo disco bonus contiene materiale già a disposizione di molti fan: la metà dei contenuti arriva direttamente dall’EP Lies, dove è stata pubblicata la ballata Patience. L’unico brano escluso è One In A Million, una hate song imbarazzante contro omosessuali, neri e mediorientali che va avanti più di sei minuti. Qualcuno dirà che i ragazzi della band sono finalmente diventati adulti, ma il brano è ancora disponibile nello streaming dell’EP. Nel resto del volume troviamo una versione live di Shadow of Your Love (un brano che meritava di entrare nella scaletta di Appetite, ma che è diventato il lato B del singolo It’s So Easy), e le cover di Whole Lotta Rosie degli AC/DC e Knockin’ On Heaven’s Door di Dylan. Ascoltare il classico di Dylan fa una certa impressione: la band aveva completato l’arrangiamento anni prima di inciderlo per Use You Illusion II.
Nel set, poi, troviamo il meglio delle demo session del 1986 ai Sound City Studios: la produzione era affidata a Manny Charlton, l’ex chitarrista dei Nazareth. Il boxset non contiene tutto il materiale registrato, ma abbastanza per capire come funzionavano i Guns all’epoca. Rose non aveva scelto le parole da enfatizzare del testo di Welcome to the Jungle (“You’re a very sexy girl”). Slash era ancora alla ricerca del suo caratteristico suono blues. E tra nomignoli e cori imbarazzanti nella versione acustica di Move to the City, la band se la spassava talmente tanto che sarebbe stato impossibile prevedere l’acrimonia che ha condizionato l’era Chinese Democracy, .
Non solo, ascoltare queste demo ci permette di vederli per com’erano davvero. Nonostante Appetite avesse un suono piuttosto rozzo, fuori dallo studio la band lo era ancora di più. Niente sintetizzatori o finali allungati nella versione Sound City di Paradise City; è puro guitar-rock. Rocket Queen aveva un bridge diverso, riff heavy-metal da pugno alzato. E nonostante Rose lavorasse su November Rain già da prima che la band nascesse, le due versioni registrate qui (una al pianoforte, l’altra con la chitarra acustica) mostrano con crudezza le emozioni che gli hanno permesso di scriverla.
Le vere chicche, però, sono i brani completamente inediti: una versione strumentale di Ain’t Goin’ Down, con un groove simile ad Anything Goes; un blues di un minuto intitolato The Plague, a metà tra Stephen Sondheim e Alice Cooper: e New Work Tune, una strumentale acustica e gioiosa. “Yeah, we should work on that”, dicono i musicisti alla fine della performance. Non l’hanno mai fatto, e a questo punto viene da pensare a cosa diavolo abbiano ancora nascosto nei loro archivi.
Il boxset è completato da una versione 5.1 dell’album, qualche bonus track e un video mai completato per It’s So Easy – ma dubitiamo che sarebbe mai finito su MTV, dato che il testo è pieno di frasi come “Turn around, bitch, I’ve got a use for you” e “Why don’t you just fuck off?”. Infine, un libro di 96 pagine ricco di foto dagli archivi di Axl Rose.
La versione “economica” contiene un libro di foto, repliche di biglietti e locandine di concerti, tatuaggi temporanei e una litografia della cover originale – un dipinto di Robert Williams che mostra le conseguenze di uno stupro. L’edizione Locked ‘N Loaded, invece, è tutta a dimensione-vinile, e oltre a quanto già elencato contiene un poster per ogni canzone dell’album, anelli a forma di teschio, spille, plettri e ovviamente un certificato d’autenticità.
Avete bisogno di tutta questa roba? No, ma non è questo il punto. Come tutto quello che hanno fatto i Guns dell’epoca, è tutta una questione di eccessi.