C’è la musica: delicata, articolata, insinuante, dirompente, rivoluzionaria. E soprattutto c’è la voce: la modulazione naturale e quella sperimentale. Appassionata o rigorosa, ma sempre e indiscutibilmente primo strumento musicale dell’uomo.
Il grande Abarasse ne è la sintesi (personale, si intende) di John De Leo; un lavoro comprensivo di anni di studio, di istinti, di precisione e intelligenza.
Una dichiarazione d’amore. Non certo facile all’ascolto (in particolare nella parte centrale), ma sempre affascinante e spesso divertente, di certo balsamico nella cacofonia teenage pop che ci circonda.