Cosa c’è dopo il Nuovo Testamento? Ma uno spin-off della Bibbia, è ovvio. Il papà di Dio racconta la vera storia di Dio e di suo padre, legati da una relazione conflittuale tipica di noi umani. La nuova fatica di Maicol&Mirco è un colosso da quasi mille pagine che svela molti misteri del nostro mondo, prendendo una scorciatoia particolare: analizzare il Creatore per capire le sue azioni e i suoi errori, tra cui noi umani. È una storia classica di gioventù e ribellione, con una punta di Edipo: il giovane Dio è un ragazzo trasgressivo deciso a non seguire le orme paterne; suo padre è turbato dalla sua unica creazione non perfetta, lo spia dalla finestra mentre parla da solo (in realtà Dio Jr. sta chiacchierando con Satana) e si rimprovera per averlo messo al mondo. Nel libro si scopre anche che Dio è un’azienda a conduzione familiare, con il padre e suo fratello a contendersi l’eredità, o a evitarla: “Cosa credi?”, grida il papà di Dio, “che a me piacesse fare il Dio? Creare tutto il giorno, tutti i giorni. Creare addirittura i giorni!”. Dietro a questa battuta da piccola-media impresa alle prese con il ricambio generazionale, si cela la grandezza de Il papà di Dio, personaggio divorato dai dubbi, la famiglia e la carriera. “Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo.” Pensavamo fosse un incipit di Tolstoj e invece era un messaggio biblico.
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