Teresa Mendoza è la regina del narcotraffico, e questo è il giorno della sua morte. Ed è proprio dalla fine (che poi fine sarà davvero?) che comincia Queen of the South, novità targata USA Network che intende raccontarci la trasformazione di una piccola spacciatrice messicana in una boss della malavita. Fuggita dal Messico per scampare alla stessa brutale sorte dell’amato, fascinoso trafficante, Teresa si ritroverà ancor più invischiata nel traffico di stupefacenti, nel primo passo della sua scalata al potere.
Dopo l’incensatissimo Mr. Robot, il canale USA Network prova a rifarsi il trucco accantonando i triti procedurali per tentare nuove strade, nella fattispecie quella del mob drama. Adattamento della telenovela La Reina del Sur, Queen of the South si muove in territori abbastanza conosciuti, a partire da riferimenti e citazioni (Teresa guarda alla tv l’iconica sequenza finale dello Scarface di De Palma), e utilizza stilemi già ben rodati nel genere (il voice over), ma senza l’incisività dimostrata da prodotti simili usciti di recente (vedi Narcos).
Il vero problema però sta nella confusione di toni, nell’indecisione tra il carattere tradizionalmente sopra le righe dell’originale ispanico e la cupezza di una storia violenta e tragica. Con questi nodi da sciogliere, la serie ha ancora il tempo per sviluppare appieno le proprie potenzialità. Di certo il carisma della protagonista potrà essere d’aiuto. È una boccata d’aria fresca, infatti, vedere come nel corso degli ultimi anni l’antieroe televisivo à la Tony Soprano abbia assunto fattezze femminili: dalle detenute di Orange Is the New Black alla coppia di ciniche producer di UnREAL, fino ad approdare alla Teresa Mendoza di Queen of the South. Hasta la vista, Walter White. La nuova era della tv è donna.