Tornano i Giardini di Mirò alle prese con la sonorizzazione di Rapsodia satanica, film muto di Nino Oxilia del 1917, una sorta di rielaborazione al femminile del Faust.
Non è facile confrontarsi con cose del genere (la colonna sonora originale era di Mascagni), ma i Giardini di Mirò confermano di cavarsela alla grande con un determinato tipo di atmosfere dando vita a un commento, tutto strumentale, capace di avere la sua ragion d’essere anche senza l’ausilio delle immagini.
A differenza della loro precedente sortita nel campo, Il fuoco del 2009, l’album è meno avventuroso dal punto di vista della produzione, ma anche più centrato e omogeneo.