Sono senza parole, capite? La versione cinematografica di Cinquanta Sfumature di Grigio è una tale noia. È erotico quanto una pubblicità su un catalogo di arredi per camere da letto. È vero, il libro ha attirato l’attenzione di 100 milioni di lettori in 52 lingue, ma il libro fa schifo. Lo so che ci sono tre libri (Cinquanta Sfumature di grigio, di nero e di rosso), ma sono arrivato a malapena alla fine del primo. La tortura letteraria non è il mio genere. Ma almeno E. L. James ha suggerito che dev’esserci qualcosa da imparare nella relazione tra una figura dominante e una sommessa (solo i dilettanti le chiamano “sadica” e “masochista”).
Quella che troviamo sul grande schermo, sotto la direzione di Sam Taylor-Johnson (Nowhere Man) e secondo la sceneggiatura alleggerita da Kelly Marcel, è la storia di una povera, vergine studentessa inglese, Anastasia Steele (Dakota Johnson). Trova l’uomo perfetto: Christian Grey (Jamie Dornan), un ragazzo di 27 anni, un bellissimo miliardario che ama la tecnologia e vuole di combattere la fame nel mondo. Christian ha un solo difetto: gli piace bendare Anastasia, legarla nella sua Stanza Rossa delle pene, attaccarle i polsi al muro e fustigarla. Che cosa dovrebbe fare una ragazza nella sua situazione?
A sentire i chi ha letto il libro, la risposta è: riportare alla normalità quel ragazzo, conquistare i suoi genitori e aggiudicarsi il potere. Wow! Adesso chi è il carattere dominante? Invece di una cena e un cinema, Christian le offre un contratto che spiega esattamente come lui desideri abbracciare Ana in un gioco di bondage, con l’uso di sex toys estremi, butt plug e pinze genitali. Questa è una storia consensuale, e Ana si rifiuta il fisting e i rapporti anali. È un po’ come una trattativa. Christian addolcisce i negoziati regalandole bei vestiti, cambiando il suo laptop con uno nuovo, comprandole una macchina sportiva, e portandola in volo nel Northwest sul Pacifico col suo jet privato, portandola sul deltaplano e — ah, chi se ne frega! — regalandole le prime edizioni di Thomas Hardy. Cosa c’è di male fin qui?
È un remake di Twilight con gli spuntoni al posto dei denti da vampiro, non c’è nulla di male. Nessuno si sconvolge. Il regista Taylor-Johnson riprende tutto quello strofinare il muso e morsi sui capezzoli con l’attenzione e il buon gusto di una professoressa, seguendo le precise istruzioni senza lasciare che quei cattivi ragazzi gli sfuggano di mano. La tranquillizzante colonna sonora, che fa le fusa e ansima grazie a Beyoncé, Ellie Goulding e Sia, rende le poche scene di sesso qualcosa di simile a un video vintage di MTV — tutto patinato, ma non grintoso. Il film rimbomba di lividi, contusioni e fluidi corporei, come possiamo notare da una rapida occhiata mentre Christian schiaffeggia il sedere nudo di Ana col suo frustino fino a farlo arrossire.
Se mi state ancora seguendo (e non vi biasimo se non lo siete): questo genere di Cenerentola porno è ciò che sostituisce le sanguinose e oscure fantasie del libro. Mi dispiace, pervertiti: la scena tampone è andata! Incredibilmente, Johnson (The Social Network e 21 Jump Street), figlia di Melanie Griffith and Don Johnson (nessuna parentela con il regista), interpreta tutte questa stupidità meglio che può. Lei è un punto luminoso all’interno di un film che si occupa di sesso spogliandolo da tutto ciò che ha di più bello. Johnson conferisce al personaggio di Anastasia una buona dose d’intelligenza che il libro non ha mai lasciato trasparire.
Purtroppo con Dornan, un modello irlandese diventato attore (è abbastanza bravo a fare il cattivo nella serie inglese The Fall), Anastasia deve interagire con un muro. Polverizzato dal fuoco o dall’imbarazzo, Dornan sembra non avere idea di chi o cosa stia facendo.
Non biasimatelo: Christian non ha sfumature. Lui è un pupazzo Ken umano con un eccentrico set di accessori che non vanno usati. Non voglio spaventare le piccole donne di tutte le età e sessi che si metteranno in fila per this sanitized swill.
Qualcuno ha scritto che il film non è così sporcaccione come è stato pubblicizzato. Ne sembrano quasi sollevati. Io sono molto deluso. Disgustato! Il vero pubblico di questo film è composto da coloro che vogliono essere puniti — dalla noia.