Sniper Elite V2 Remastered – Recensione | Rolling Stone Italia
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Sniper Elite V2 Remastered – Recensione

Le bombe esplodono, gli aerei solcano rumorosamente i cieli, nelle strade impazza la battaglia. Solo un uomo è in silenzio: il cecchino

I rumori di fondo possono essere utilizzati per coprire il suono degli spari e non rivelare la propria presenza.

In guerra, ogni nazione ha i suoi eroi. Possono essere artiglieri o marinai. Avieri o fanti. Possono lanciarsi tra le linee nemiche o agire nell’ombra, colpendo senza essere scoperti. Per la Germania raccontata da Tarantino in Bastardi Senza Gloria l’eroe aveva il nome di Frederick Zoller, soldato della Wehrmacht sopravvissuto per tre giorni su una torre campanaria. Un cecchino infallibile, capace di resistere da solo agli assalti delle truppe alleate. Già, un cecchino. Proprio come Karl Fairburne, agente dell’OSS protagonista della saga di Sniper Elite. Un eroe, questa volta statunitense, che ha attraversato diversi fronti bellici, partendo dalla campagna nord africana fino ad arrivare alla devastazione della Berlino del 1945.

Buona parte dell’avventura si sviluppa a Berlino, pochi giorni prima della conclusione della Seconda Guerra Mondiale.

Sparagli Karl, sparagli ora

All’interno di una casa, Karl si muove con circospezione. Come tutti i tiratori scelti è meticoloso, paziente, calmo e reattivo. Si guarda attorno, e procede facendosi largo tra cumuli di detriti. Messo piede in strada, lo spettacolo che si apre davanti ai suoi occhi lo lascia per un attimo senza fiato. Il cielo è punteggiato da aerei che sorvolano la città lasciando alle proprie spalle una scia di bombe e di morte. I muri crollati dei palazzi circostanti sono avvolti nel fumo. Quelle che un tempo erano luccicanti macchine ora sono solo carcasse derubate dello splendore originale. Piccolo manipoli di soldati tedeschi si muovono lentamente, pronti al conflitto. Si respira un’aria desolante, drammatica, devastante. Karl controlla i suoi appunti e parte per la sua missione: scovare tutti gli scienziati impegnati nel misterioso Progetto V2. Un compito arduo, che porta con sé una buona dose di rischi. Oltre alle truppe naziste, la città è infatti presidiata anche da contingenti sovietici, tutt’altro che amichevoli con gli stranieri. Una situazione che richiede un approccio particolare, che in campo videoludico si traduce in una sola parola: stealth. Sniper Elite V2 non è uno sparatutto in terza persona scattante e ritmato, in cui si scaricano caricatori di proiettili sui nemici senza preoccuparsi di nulla. È un titolo in cui ogni colpo subito infligge una ingente quantità di danni, e in cui la soddisfazione massima è data dall’uccidere senza essere visti. Dal passare inosservati. Dal sorprendere il nemico alle spalle in maniera silenziosa, invece che con una fragorosa sventagliata di mitragliatrice. Non mancano alcune situazioni in cui si possono scatenare scontri a fuoco diretti, ma i momenti più riusciti sono quelli in cui Karl è accovacciato con il suo fedele fucile di precisione e, controllando il respiro e la distanza, studia la giusta traiettoria per centrare il bersaglio.

I colpi più precisi sono accompagnati dalla kill cam, che segue il proiettile fino a mostrare ai raggi X l’impatto con il bersaglio.

E dopo un colpo sparagli ancora

Come se la cava Sniper Elite V2 Remastered a sette anni dall’uscita dell’originale? Tutto sommato in maniera discreta, per quanto la struttura di gioco mostri qualche segno dell’età. Rispetto alle produzioni “moderne” ci troviamo di fronte a missioni compatte, che si sviluppano in spazi limitati. L’incedere è piuttosto lineare, con pochissima libertà di manovra nell’approccio agli obiettivi. Anche l’esplorazione è ridotta ai minimi termini, con qualche collezionabile sparso qua e là per soddisfare la fame dei cacciatori di tesori. Pur con questi limiti l’avventura di Karl Fairburne riesce comunque a essere godibile, merito soprattutto di un’apprezzabile balistica delle armi. Alla massima difficoltà sparare è impegnativo al punto giusto, e colpire un nemico da oltre cento metri è estremamente gratificante. A proposito dei nemici, ci saremmo aspettati qualche passo in avanti nell’intelligenza artificiale. Alcuni scontri sono sufficientemente intensi, ma la sensazione è quella di trovarsi troppo spesso di fronte a bersagli mobili incapaci di individuare la nostra presenza e di reagire di conseguenza. Promozione su tutta la linea invece per il comparto tecnico. Ogni elemento grafico è stato ripulito e trasportato ad alta risoluzione. Questo trattamento di bellezza ha giovato soprattutto alle ambientazioni, immortalabili in tutta la loro affascinante decadenza grazie all’ormai immancabile modalità fotografica.

Un proiettili indirizzato nel punto giusto è in grado di rendere inerme qualunque nemico, anche un carro armato.

Fino a che tu non lo vedrai esangue

Sniper Elite V2 Remastered propone un tuffo nel passato completo, con tutte le espansioni originali e la modalità multigiocatore. Pur con qualche limite congenito, si tratta di un pacchetto interessante per chi vuole vivere un’esperienza bellica in cui la pura frenesia lascia spazio alla pianificazione e al combattimento “ragionato”.

Produttore: Rebellion

Distributore: Koch Media

Lo puoi giocare su: PS4, Xbox One, Nintendo Switch, PC