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Star Wars: Battlefront

Chi ha avuto la fortuna di guardare Star Wars da piccolo, sa bene che non esiste immaginario più fico con cui riempire la propria testolina per tutti gli anni a venire. Quest’anno succedono due cose che potrebbero restituirci un po’ di quella magia perduta: si profila l’anno migliore per la saga dal lontano 1983, data […]
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Chi ha avuto la fortuna di guardare Star Wars da piccolo, sa bene che non esiste immaginario più fico con cui riempire la propria testolina per tutti gli anni a venire. Quest’anno succedono due cose che potrebbero restituirci un po’ di quella magia perduta: si profila l’anno migliore per la saga dal lontano 1983, data di uscita dell’ultimo capitolo della trilogia originale, Il ritorno dello Jedi (come dice Dante, il protagonista di Clerks: “Solo un mucchio di Muppets”, riferendosi ai teneri e pelosetti, ma ridicoli, Ewok). Prima di tutto arriva, a metà dicembre, Il risveglio della Forza, diretto da J.J. Abrams: qualcuno griderà allo scandalo, perché al posto dei vecchi modellini è tutto CGI; ma, almeno dalle immagini disponibili J.J., sembra essere riuscito a mantenere quell’estetica “used future” che rendeva i primi tre film così unici. Ed esattamente un mese prima del film esce Star Wars: Battlefront, un videogioco così fedele alle atmosfere della trilogia originale da essere, più che un multiplayer online, una specie di oggetto fetish per i fan.

Star Wars ha avuto negli ultimi 30 anni parecchie versioni a videogame, alcune ottime (X-Wing del 1993, e seguiti) altre meno (Masters of Teräs Käsi, 1997, un improbabile picchiaduro in stile Mortal Kombat); ma questa è la prima volta che si ha davvero la sensazione di un progetto creato apposta per riprodurre in ogni dettaglio l’universo ideato da George Lucas. Sarà probabilmente anche merito della potenza delle attuali console, che permettono di elaborare contemporaneamente una quantità di informazioni che prima ci sognavamo, oppure il fatto che DICE, il team di sviluppo svedese che ha realizzato SWB, ha avuto accesso ai materiali e ai props originali dei film di Lucas, ma la precisione quasi cinematografica con cui sono riprodotti pianeti, armi, tute, veicoli, personaggi – tutto insomma – è davvero impressionante. SWB è un gioco puramente multiplayer: non sono previste campagne per giocatore singolo.

Il nucleo del gioco, identico a quello degli altri capitoli della serie Battlefront, vede il giocatore prendere alternativamente le parti di due squadre contrapposte: in questo caso, le truppe imperiali (che esteticamente spaccano, come sempre) versus le forze ribelli. Brutalmente, vince chi conquista più obiettivi ed elimina più nemici. Scordatevi quindi certe atmosfere solitarie tipiche di giochi open world alla The Witcher 3, con il protagonista titanicamente immerso dentro un paesaggio solitario, sempre pronto a scrutare pensoso l’orizzonte. SWB raggiunge l’apice del divertimento nelle grandi, caotiche battaglie online fino a 40 giocatori, come quella su Hoth, il pianeta ghiacciato dell’Impero colpisce ancora.

Durante queste epiche battaglie globali, ovunque si volge lo sguardo non si vede altro che azione: i giganteschi camminatori AT-AT che procedono lentamente nelle pianure innevate, con gli Stormtrooper che avanzano protetti dalle loro zampe meccaniche; i veloci, più piccoli AT-ST (quelli che sembrano dei polli meccanici) che sbucano da dietro una cresta di rocce per folgorare i ribelli; gli immensi Star Destroyer che stazionano nel cielo (qualcuno è pure precipitato) inviando sciami di caccia TIE fighter per contrastare gli X-Wing ribelli. E in tutto questo è possibile vedersi spuntare alle spalle Darth Vader: vederselo comparire davanti, tutto macho e tutto nero, mette sempre una certa tremarella, e l’effetto è accentuato dalle fanfare originali di John Williams, sempre pronte ad alzare i toni. Forse, la maggior qualità di SWB è anche il suo limite: il giocatore vorrebbe avere un po’ più di tempo per osservare meglio i dettagli, respirare meglio questo mondo che ha sognato per un sacco di tempo. L’unico modo per farlo, però, sarebbe diventare codardi, e nascondersi dalla battaglia: Yoda e Obi-Wan non approverebbero.

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