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Tove Lo, foto di matrimonio con pose sexy

In 'Dirt Femme' la svedese riesce a far convivere pop arrapante e racconto dei casini di una coppia sposata, pezzi da filmone anni '90 e ansia domestica
3.5 / 5

Un po’ sporca lo è sempre stata, Tove Lo. La sua versione sbrilluccicante e piaciona del pop ha un che di cupo e lurido. E del resto ha debuttato con un pezzo, Habits (Stay High), in cui evocava un doposbronza e in cui diceva di buttarsi a capofitto in qualunque vizio pur di dimenticare una delusione amorosa.

Ora c’è Dirt Femme, la sua prima uscita da artista indipendente, ed è un racconto sulla femminilità. L’album, che prosegue nel solco dell’alt pop in cui Tove Lo è particolarmente brava, è il manifesto in musica d’una donna sposata e parecchio innamorata, e che cerca in ogni modo di vivere quest’esperienza, sì, ma a modo suo.

Il disco inizia con una rottura. Il singolo di traino (nonché traccia d’apertura) No One Dies from Love fotografa una brutta crisi esistenziale scatenata dalla perdita della persona importantissima. È il tipo di canzone ultrapop che, col suo sound imponente, è adatta a fare da colonna sonora a qualche blockbuster d’azione. E non è nemmeno l’unica traccia ad avere caratteristiche cinematografiche: 2 Die 4 evoca immagini d’avventure notturne sotto una pioggia battente, mentre in True Romance Tove Lo si scatena come non mai (entrambe le canzoni prendono il titolo da film cult degli anni ’90).

L’ansia domestica che segue l’innamoramento si insinua più avanti nel disco. La star svedese è sposata fin dai tempi di Sunshine Kitty (era il 2019) col compagno di lunga data e direttore creativo Charlie Twaddle. In Suburbia spiega d’avere abbracciato almeno in parte lo stile di vita da cui ha sempre giurato di tenersi alla larga: “Non ho mai desiderato il matrimonio / Ma ora sono qui con te”. Lo si chiede poi se voglia o meno dei figli e racconta il timore di non farcela nel caso decida di averne e di non essere in grado di diventare “una moglie succube e docile”. Come suggerisce il titolo del disco, non è un amore da film. In I’m to Blame, uno dei pezzi forti che ricorda gli Oasis, la cantante descrive entrambi punti di vista in una coppia che deve sciogliere il ghiaccio.

Alcune delle canzoni migliori sono quelle in cui la cantante sfrutta il talento che ha quando si tratta di scrivere pezzi festaioli. Attention Whore sarà anche un’anomalia nell’album, ma ha un beat trascinante e un verso sexy del rapper Channel Tres, anche se in fondo è solo una versione aggiornata al 2022 di Hollywood di Madonna. E Pineapple Slice, una delle due tracce a cui collabora SG Lewis, è roba classica alla Tove Lo: arrapante.

Dirt Femme non sarà l’opera definitiva di Tove Lo, ma rivela il suo lato più vulnerabile e scava a fondo nei suoi valori. Facendolo, ci rivela ciò che l’ha resa speciale in un genere musicale sovraffollato. Ora, in qualità d’artista indipendente, le tocca continuare ad alzare l’asticella nel bilanciare emozioni profonde e pezzoni pop.

Tradotto da Rolling Stone US.

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