Nel nuovo numero di Rolling Stone, in edicola da novembre, abbiamo scelto di raccontarvi le storie di chi ha sfidato i propri demoni, il proprio passato o la propria cultura per rimettersi in gioco, per reinventarsi attraverso la creatività, che si parli di cinema, musica e – perché no – di imprenditoria.
Ecco spiegato il volto di Lapo Elkann in copertina. L’ex bad boy che, varcata la soglia dei quaranta, ha deciso di mettersi alle spalle le ombre e le cadute del proprio passato: «Voglio concentrarmi sulle cose che sento veramente, non più su cose futili, e soprattutto circondarmi di persone di cui mi fido. In passato ho commesso molti errori da questo punto di vista, sia sul lavoro sia nel privato». Una nuova vita, quella di Lapo, che parte proprio dal reinventarsi attraverso la creatività – mettendo “le mani in pasta, come agli inizi” – ma con la pelle dura di chi ha vissuto cadute e rinascite: «Avrei preferito che le cadute personali fossero meno… ma visto che ci sono state, quel che conta ora è trarre un vantaggio da queste esperienze».
E se Lapo per tornare a essere pienamente se stesso ha deciso di sparire, anzitutto dai social network, ecco perché solo qualche pagina dopo vi raccontiamo di Liberato, un’artista che proprio nascondendosi sta riscrivendo le regole di un industria discografica data per morta, con un progetto auto-prodotto e partito dal basso, ma con al fondo un’idea di marketing perfetta nella sua semplicità. Non c’era quindi occasione migliore per parlare del nuovo volto di Napoli, una città ritrova finalmente il centro del palco e le luci dei riflettori, sfidando i preconcetti che spesso ne avevano oscurato l’irripetibile complessità. Ad accompagnarci attraverso i mille volti di Napoli, degli ospiti d’eccezione: da Meg alla leggenda James Senese, da Roberto Saviano – che racconta la nuova scena rap partenopea – fino ai The Jackal, con cui siamo andati al cinema a vedere il loro primo film, Addio Fottuti Musi Verdi.
E ancora, chi meglio di Dave Grohl può raccontarci cosa significhi reinventarsi dopo un’eredità pesante come quella dei Nirvana? Con lui abbiamo parlato dei suoi Foo Fighters così come delle tragedie di Chester Bennington e Chris Cornell: una ferita che si riapre dopo l’addio all’amico Kurt Cobain. Combattere il peso dell’eredità, sconfiggere il dolore, ributtandosi nella mischia attraverso la musica, anche per Charlotte Gainsbourg vale lo stesso. Un nuovo album realizzato con gli amici Paul McCartney e Daft Punk con cui scrollarsi di dosso il peso del padre Serge, il ruolo di icona cucitole da Lars Von Trier ma, soprattutto, il dolore per la morte della sorella. L’intervista esclusiva con Kendrick Lamar: il nuovo simbolo della musica di protesta, diventato il rapper più importante in circolazione dopo tre album ognuno diverso dall’altro, con cui il rapper ha raccontato del suo passato fra i gangster di Compton fino al movimento Black Lives Matter, fino a diventare l’artista preferito di Barack Obama.
In mezzo a tantissima musica – dai Major Lazer a Robert Plant – e tantissimo cinema – Ben Affleck, Gérard Depardieu o Paolo Genovese – abbiamo deciso di riservare un capitolo a parte alla nostra inchiesta esclusiva. Venti pagine dedicata al killer numero uno negli Stati Uniti: il libero commercio delle armi da fuoco, una tragedia quanto mai attuale dopo che le stragi di Las Vegas e di Sutherland Springs in Texas hanno allargato una ferita che sembra impossibile da ricucire.
Non potevamo poi dedicare pagine speciali a Tom Petty: il nostro addio a una delle voci più iconiche del rock, un’artista dall’importanza enorme che, attraverso la musica, ha stregato leggende come Bob Dylan e George Harrison.