RadioPornopanda è un progetto di storytelling pornografico che ha fatto dell’originalità il proprio tratto distintivo. La sua caratteristica principale è l’ironia, conditio sine qua non del suo modo di stare in rete e nel mondo. Quando li ho raggiunti per un’intervista, i due autori mi hanno accolta a braccia aperte, con affetto e simpatia, facendomi provare da subito la sensazione di conoscerci da sempre.
Nato nel dicembre 2018 sul sito di live cam Chaturbate – prevalentemente frequentato da un’utenza anglofona – dove proponeva uno show chiamato “Barturbate”, in un secondo momento si è spostato su Cam4 per esigenze linguistiche. Ha all’attivo il primo e attualmente unico webcast porno live italiano che trasmette quattro volte a settimana per circa quattro ore a puntata, un canale su PornHub, un account Twitter, un nutrito gruppo Telegram dove sono severamente vietate le dick pic (con la motivazione che sono inflazionate e spesso moleste) e un profilo Instagram.
Dietro RadioPornopanda c’è una coppia approdata al porno quasi per caso: avevano parlato molte volte della possibilità di iscriversi a un sito di cam per trasmettere, ma i discorsi si erano concretizzati per caso una sera in cui si erano messi a fare sesso riprendendosi con la webcam del computer, senza prestare attenzione alla qualità del video. Per loro stessa ammissione, quel gesto ingenuo e un po’ incosciente aveva attirato l’attenzione di circa 9000 persone, lasciandoli stupiti e increduli. Così hanno pensato di dargli un seguito in maniera ragionata e coerente, e dopo un paio di settimane è nato il loro show.
“Quello che si vede solitamente in cam sono persone che aspettano le tip [le mance degli utenti] per fare qualcosa: spogliarsi, masturbarsi o scopare. Ci sembrava tutto lento e noioso. Considera che le persone che guardano le live in cam hanno mediamente dai 40 anni in su. Abbiamo quindi ragionato sul fatto che se le generazioni più giovani si fossero approcciate a questo ambiente, si sarebbero annoiate a morte, perché sono abituate al dinamismo di Youtube e di Twitch, di cui siamo utenti entusiasti. Così abbiamo pensato a uno show che fosse più simile ai contenuti di queste due piattaforme, mettendoci dentro il pepe del sesso, anche se di fatto è davvero raro che lo si faccia in cam”, mi hanno raccontato.
“Ci siamo inventati una trasmissione che sembrasse un programma radiofonico, dove parliamo a ruota libera davanti a un microfono con la telecamera puntata addosso. Nel frattempo proponiamo dei giochi interattivi e questo ci permette di inserire la parte erotica ed esibizionista. Il nostro primissimo show su Chaturbate si chiamava Barturbate proprio perché volevamo creare un’atmosfera leggera e rilassata come al bar, abbiamo lasciato quella piattaforma per la barriera linguistica, ma su Cam4 abbiamo mantenuto la stessa attitudine. Il nostro webcast è basato sull’intrattenimento: parliamo degli argomenti più disparati e soprattutto interagiamo con chiunque sia presente in chat, non solo con chi tippa, anche questo ci rende singolari. Noi facciamo community, perciò le persone restano e tornano”.
Cosa è cambiato da quando avete iniziato?
Siamo migliorati tantissimo sia in termini tecnici, utilizzando una strumentazione più professionale e imparando a usarla, che nel modo di stare in scena. Non abbiamo un copione, andiamo a braccio e la nostra forza è il senso dell’umorismo: alla fine spariamo un sacco di cazzate per divertire e divertirci.
Ma, scusate, la gente non va in cam per eccitarsi e masturbarsi?
All’inizio anche noi pensavamo che fosse così: è un errore comune e diffuso. In realtà il sesso è un driver, quello che spinge a visitare questi siti, ma di fatto le persone cercano una distrazione dalla giornata faticosa che hanno avuto, dai propri problemi e soprattutto cercano compagnia. Noi facciamo sì che abbiamo l’una e l’altra. Anche nel nostro gruppo Telegram ci piace alternare contenuti frivoli ad altri più seri, ma sempre con toni che non appesantiscano la conversazione, perché vogliamo che la nostra community si rilassi.
Quindi, fatemi capire, ‘sto porno lo fate o non lo fate?
Sì, certo, ma ci piace stare nel mezzo! Da una parte c’è chi fa pornografia per fini prettamente masturbatori e in generale per eccitare le persone, dall’altra chi si relaziona a essa con seriosità, con piglio intellettuale: noi ci collochiamo fra queste due posizioni. A livello prettamente pornografico non siamo dei professionisti del settore: non abbiamo determinate caratteristiche fisiche e performative tipiche di un certo porno, ma impieghiamo le nostre competenze per proporre prodotti riconoscibili e che piacciano. Siamo originali e diversi: per il momento non c’è nessuno prodotto paragonabile al nostro.
E Pornhub?
Ci siamo iscritti tempo fa perché, come ben sai, Instagram non permette di pubblicare contenuti pornografici, mentre Twitter lo permette ma con il limite di due minuti per i video, così abbiamo iniziato a creare dei trailer promozionali di durata variabile, goliardici ed espliciti, da rilanciare sui nostri account social ma che potessero essere visti per intero su Pornhub. La produzione di contenuti prettamente pornografici è recentissima, circa due mesi, perché il nostro unico guadagno derivava dagli spettacoli in cam, pertanto quando non andavamo in onda ovviamente non incassavamo. Ci serviva monetizzare anche al di là delle live, ma dobbiamo ancora capire se e come potrebbe valerne la pena. In ogni caso trattiamo Pornhub come se fosse Youtube, la differenza sta nell’inserimento di immagini esplicite, ma la nostra modalità è decisamente inusuale per quella piattaforma.
Siete dei professionisti del marketing.
Siamo stati capaci di sfruttare le nostre esperienze professionali pregresse per fare sì che il progetto decollasse e ottenesse i riscontri positivi che stiamo avendo. Sicuramente sappiamo come creare engagement. Abbiamo anche lanciato uno shop dove vendiamo oggettistica e abbigliamento marchiato RadioPornopanda. Il nostro obiettivo è quello di creare un vero e proprio brand. Noi siamo, sì, RadioPornopanda e trainiamo il progetto, ma ci piacerebbe che diventasse un contenitore al quale altre persone motivate e determinate della community si unissero mettendoci pignoleria, tempo e dedizione che ci mettiamo noi. Inoltre speriamo di riuscire a realizzare degli eventi dal vivo, collaborando con locali e altre realtà.»
A parte guadagnare, che è di per sé una motivazione più che plausibile, RadioPornopanda ha una mission o una filosofia?
Abbiamo cominciato per curiosità e divertimento, senza alcuna dietrologia, e nel momento in cui ci siamo resi conto che avremmo potuto guadagnare facendo qualcosa che ci piace lo abbiamo fatto ben volentieri. Eppure mentiremmo se dicessimo che è l’unica ragione, anche perché spesso il tempo investito è maggiore rispetto all’introito. Ci teniamo tantissimo a fare porno alla luce del sole, senza oscurare i volti, ragione per cui non è facile collaborare con altre persone. Vogliamo portare il sex positive fuori dal virtuale, contribuendo a diffondere l’idea che non c’è nulla di cui vergognarsi. Sappiamo benissimo di non fare un mestiere “normale”, così come non lo fa chi lavora nella cosiddetta edilizia acrobatica, ma questo non significa che chi fa sex work debba essere stigmatizzato e considerato poco serio. Si tratta solo di scelte diverse, ma altrettanto dignitose e valide.