Reed “Mister Fantastic” Richards è proprio come te l’aspetti: calmo, educato ma con un sorriso un po’ sofferto. Di quelli che non escono molto spontaneamente per via di qualche preoccupazione recondita e insormontabile. Ciò però non ha impedito che ci facessimo delle sane risate, scoprendo lati insospettabili del super-uomo a capo dell’altrettanto super-squadra.
Non trovi che "Mister Fantastic" sia un soprannome troppo altisonante?
L’ho sempre pensato, ma non sono stato io a sceglierlo. E poi, una volta che tutti ti conoscono con quello pseudonimo, è difficile proporti con altri nomi di battaglia. D’altronde, conta soltanto ciò che sei,
non come ti chiamano le altre persone.
Parole sante, ma sarai sicuramente ben più del creatore dei Fantastici 4.
Ovvio, sono uno scienziato a cui piace vivere bene. Pensa che colleziono idranti da tutto il mondo e di ogni epoca. Lo so che non è propriamente comune come hobby, ma anche io sono un uomo atipico.
No, aspetta. Idranti? Quelli delle strade, per spegnere gli incendi?
Proprio quelli! Ne ho appena acquistato uno degli anni Trenta, proveniente dalla Stazione Aeronavale di Lakehurst. È stato impiegato per spegnere l’incendio del disastro dell’Hindemburg. Hai presente? Il dirigibile che prese fuoco.
Sì, ma mi sarei aspettato un hobby da nerd. Che so, come collezionare action figure.
Magari action figure dei Fantastici 4? No, non fa per me. [Girandosi verso Ben] Mi bastano già quelli a grandezza naturale!
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2015 Twentieth Century Fox
TM & © 2015 MARVEL & SUBS
© Luciano Bernardini De Pace Editore S.r.l
Provate voi a gestire tre super vitelloni con la sola forza femminile. Altro che superpoteri, Susan "Donna Invisibile" Storm è un tipo tenace già di natura. Figuriamoci poi con quelle sue doti, ovvero creare campi di forza e riflettere la luce fino alla totale invisibilità. Fidatevi quando vi diciamo che è lei l’arma definitiva del gruppo. E con ottimi gusti musicali, tra l’altro!
Non ti senti un po’ in minoranza in una squadra di soli uomini?
I maschi sono più facili da gestire di quanto pensi, sai? Basta un po’ di ingegno. Sono esseri primordiali, persino i più colti come mio marito!
Ben ha accennato all’incidente che vi ha dato i superpoteri. Che ricordi hai?
Quasi nessuno, a parte che mi trovavo nel laboratorio al momento dell’esplosione al Baxter Institute. Reed, Ben, mio fratello e quell’altro tentavano di raggiungere un’altra dimensione ma qualcosa è andato storto. Dopo l’esplosione il governo ci ha trasportati all’Area 57. Un posto super segreto, un lager. Ci hanno messo in quarantena e poi sotto strettissima osservazione per tre anni. tre anni di segregazione come criceti in gabbia.
Posso soltanto immaginare. Senti, ma “quell’altro” è Victor, Dottor Destino?
Proprio lui, un amico che ci ha voltato le spalle, tradendo la nostra fiducia. Ma sono scelte e lui ha scelto di stare da solo. Noi no, siamo una famiglia.
Una famiglia non convenzionale. Ti confesso che il tuo superpotere è il mio preferito.
Sì, è strepitoso. Spero che gli altri non mi sentano, ma è il potere più bello di tutti. Immagina di trovarti in una sala deserta, entra di colpo una persona che vuoi evitare: che fai? La cosa più ovvia, diventi invisibile! Ammetto di abusare spesso di questo dono.
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Dire spaccone di John "Torcia Umana" Storm è dire poco. A volte è difficile capire dove sia convinto e dove invece stia recitando la sua parte: il playboy dal cuore freddo e il grilletto caldo, sempre a spasso per le mete più in voga del jet set. Insomma, un animale da festa capace di raggiungere i 5mila centigradi quando il DJ fa partire un classico RnB in pista.
John, prima tua sorella ti dava dello spaccone. È la verità?
Che sono uno spaccone è cosa nota. Lei comunque è invidiosa della mia libertà. Montecarlo, Formentera, Acapulco: casa mia è ovunque ci sia un po’ di movimento e qualche graziosa signorina. Ovunque ci sia da... infiammare la situa.
Oddio, non posso credere che tu l’abbia detto!
[ride] No dai scherzo, ammetto di giocare un po’ troppo al mio personaggio. Però non sono un idiota. Sono anch'io un uomo di scienza come Reed e Sue. Solo non mi va di diventare come quegli individui incupiti dai problemi della vita. Rabbrividisco all'idea.
Non pensi di poterti stancare prima o poi?
Può darsi, ma finora non è successo. Non sono una persona normale e il fatto che devo tenermi lontano dai distributori di benzina ne è la dimostrazione. Non sento di dover seguire la strada delle persone comuni. Sposarsi, mettere su famiglia, pagare il mutuo.
Reed e Sue allora? Anche loro sono persone comuni? Eppure sono una coppia felice.
Ma chi sei, mia mamma? [ride]. No, hai ragione, quasi quasi chiedo a Ben di sposarmi. Pur sapendo che scherzo, se lo facessi mi ridurrebbe male. Mi gonfierebbe di schiaffi a tal punto che per fumarmi una sigaretta dovrei chiedere l’accendino a qualcuno.
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Più che la mole titanica, quello che colpisce di Benjamin "La Cosa” Grimm" è la voce. Sul serio, sembra di interloquire con un drago dentro a una caverna. Baritonale è un eufemismo. Questo aspetto, accoppiato con un tagliente senso dello humour, crea un mix esplosivo. Un mix esplosivo del peso di un autobus — fate conto che per portarlo al 14esimo piano del palazzo di Rolling Stone si è dovuto noleggiare un elicottero da guerra.
Come ti chiamo, Benjamin o la Cosa?
Chiamami Ben, se ti stanno a cuore le tue 206 ossa. [ride] No, davvero, non mi è mai andato del tutto a genio il soprannome “La Cosa”. Sono una montagna di silicio e quarzo, ma voglio conservare quel poco di umanità che mi rimane.
Mi sembra giusto, Ben. Però sono curioso: cosa ti manca di più della condizione umana?
Agli sguardi altrui prima o poi ci fai l’abitudine. Ciò che ancora mi riesce difficile sono i gesti quotidiani. Accarezzare un gatto senza ridurlo in polvere o mettere sul giradischi un vinile di Coltrane. Poi, per carità, la faccenda ha anche i suoi aspetti positivi.
Ah, abbiamo un fanatico del jazz.
Ci puoi scommettere. La prima cosa che ho fatto quando sono arrivato ieri sera a Milano è stata andare al Blue Note. Ci finisco sempre quando capito da queste parti. È un locale che adoro, ci fanno del gran jazz. E il bello è che posso entrare vestito come voglio e con chi voglio. Sono i risvolti positivi di cui ti parlavo prima. D’altronde, chi oserebbe contraddire una montagna di granito? Non è assurdo che un ragazzo di origini ebraiche si sia trasformato in una specie di Golem? È come se un tizio di Capo Nord si trasformasse in Babbo Natale!
Ti sei solo ingrossato un pelino. In fondo, non eri un fuscello nemmeno prima.
Sei gentile, oppure sai come dosare le parole! A parte gli scherzi, sono sempre stato il più grosso della classe. Al college facevo strage di donne perché ero un campione di Football. Se facessi una partita oggi, la strage succederebbe per davvero...
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