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CR7 day: com’è andato lo sciopero degli operai Fca?

L'arrivo del campione portoghese a Torino ha oscurato una protesta definita "un flop".

Cristiano Ronaldo all'uscita del centro medico della Juventus. Foto di Riccardo Giordano, Fotosicki / IPA

L’arrivo di Cristiano Ronaldo a Torino tra le file della Juventus negli scorsi giorni aveva provocato le proteste degli operai del gruppo FCA, con conseguente sciopero di 36 ore nello stabilimento di Melfi. “È inaccettabile che mentre ai lavoratori di fca e cnhi l’azienda continui a chiedere da anni enormi sacrifici a livello economico la stessa decida di spendere centinaia di milioni di euro per l’acquisto di un calciatore” recitava il comunicato diffuso dall’Unione Sindacale di Base mentre a Pomigliano alcuni ex dipendenti licenziati affiggevano poster contro l’acquisto del campione portoghese.

Tuttavia, mentre Ronaldo veniva accolto da una folla in delirio all’uscita del centro medico bianconero, sembra che lo sciopero indetto in Basilicata non abbia avuto i risultati che l’USB si aspettava. “Anche oggi a Melfi, come era già capitato venerdì scorso a Pomigliano, le iniziative di protesta promosse in tema calcistico sono state un clamoroso flop”. Ha commentato un portavoce del gruppo Fiat Chrysler Automobiles, “Soltanto 5 dipendenti hanno scioperato su circa 1.700 presenti al primo turno. La percentuale di adesione è stata dello 0,3%”

“È l’ennesima conferma che i lavoratori di Melfi e Pomigliano – ha aggiunto – hanno capito perfettamente che si trattava di proteste strumentali promosse da sigle di nessuna rappresentatività reale o da singole persone che avevano come unico scopo quello di farsi pubblicità per fini personali”.

Secondo il portavoce, inoltre, il fallimento dello sciopero sarebbe una conseguenza dell’eccessiva esposizione mediatica riservata alle proteste nelle fabbriche: “L’eco che hanno avuto queste agitazioni è stato enormemente sproporzionato rispetto alla realtà dei fatti che caratterizza il rapporto lavoratori-Azienda nei due impianti”.

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