Per capire se l’acquisto di Cristiano Ronaldo da parte della Juventus avrà gli effetti sperati in campo bisognerà attendere la prossima primavera (non per il campionato italiano, quello pare già finito prima di cominciare). Per capire se l’“affare del secolo” sarà stato anche redditizio, probabilmente, occorrerà anche meno. Secondo Il Sole 24 Ore, considerati i 100 milioni circa per comprarlo dal Real Madrid e i 30 netti più bonus che finiranno nelle sue tasche, “l’impatto dell’acquisto di Cristiano Ronaldo sul bilancio 2018-2019 della Juventus è stimato in 96,42 milioni”.
Molto ruota attorno alle sponsorizzazioni, al ruolo di FCA-Jeep e a quello eventuale di Nike in futuro. Ma tutto è ancora da decifrare su questo fronte. Di certo ne gioverà il merchandising Juventus, se è vero che le magliette del portoghese vanno già a ruba online (si parla di prezzi fino a 145 euro), tanto che il sito della Juve è andato in tilt per i troppi accessi.
Il fatto è che CR7 in molti Paesi è più conosciuto e iconico della Juventus stessa, e questo significa una deflagrazione di popolarità e simpatia globale e un’apertura di mercati fino ad ora marginali per l’Italia (ma non per Spagna e Premier, anche grazie alle star internazionali di cui questi tornei dispongono).
Non a caso, dall’annuncio del trasferimento sui canali social bianconeri si è registrata un’esplosione di contatti: sulle varie piattaforme è arrivato più di un milione di nuovi adepti in una manciata di ore. Tra Facebook, Instagram e Twitter Ronaldo vanta oltre 335 milioni di followers. Sono 122 su Facebook (come lui nessuno), 134 su Instagram (secondo dietro Selena Gomez) e quasi 75 milioni su Twitter (ottavo al mondo). Si calcola che ogni suo post valga dai 400 mila dollari, e secondo Forbes tramite i suoi canali avrebbe incassato più di 180 milioni lo scorso anno.
Con questi numeri alla Juventus basterebbe brillare di luce riflessa per giustificare un’operazione, che, anche solo perché l’onnipotente Cristiano ha scelto te, era impossibile non fare. E c’è di più. «Contare i fan in questo momento non serve a nulla, sarebbe una mera operazione di addizione», spiega Max Sardella, dal 2009 social media manager di numerosi calciatori di Serie A e autore del libro Calciatore Social.
In che senso? I suoi milioni di follower non “fluiranno” verso la Juve, con relativi ritorni commerciali?
Sì, ma ciò che conta è vedere a fine stagione quanto sia Ronaldo sia la Juventus saranno riusciti a monetizzare da questa epocale operazione di mercato. Scendono in campo due aziende, e il focus si sposta sul profitto, il cuore di ogni attività a scopo di lucro.
Cosa ha di nuovo rispetto al passato questo acquisto?
In termini di marketing, l’operazione Ronaldo-Juventus appare come un gigantesco colpo di co-branding: due aziende si mettono assieme per raggiungere obiettivi aziendali comuni. Oltre il campo, la Juventus e Ronaldo possono conquistare il mercato più importante, rispondendo ad una domanda semplice: che cosa vogliono comprare i fan di CR7JUVE? La crasi diventa il nome in codice di una macchina da soldi pronta a vincere tutte le guerre di marketing. Si va dal merchandising alla comunicazione cooperativa (pubblicità e promozioni congiunte), solo per dire i primi due metodi di guadagno che mi vengono in mente.
E ce ne possono essere altri, di più innovativi?
Be’, è notizia di qualche giorno fa che Facebook ha proposto 10 milioni di euro a CR7 per una docu-serie di 13 puntate sulla piattaforma di video-streaming Facebook Watch. I pre-roll di adv, le pubblicità prima e durante i video, ripagano la spesa.
Quali sono le sfide commerciali per Ronaldo e la Juve nei prossimi mesi?
Incrementare il livello di soddisfazione sportiva e commerciali dei tifosi bianconeri e di CR7. Conquistare nuovi fan e trasformarli in clienti affezionati. Anche se una sfida oggi la Juve l’ha già vinta prima di sapere come andrà a finire in campo: è tornata nell’olimpo dei brand sexy a livello mondiale. E quando sei sexy, tutti vogliono fari affari con te.