“È fatto di carne ed ossa come tutti gli altri, mi dicevo prima di quella partita. Sbagliavo”. Ci ha lasciati Pelè, O Rei, icona del calcio e simbolo imperituro della cultura pop. Lo ricordiamo con queste parole di Tarcisio Burgnich, che nulla potè di fronte all’altissimo… nel senso di imperioso, stacco del brasiliano nella finale di Messico ’70.
Considerato uno dei più grandi di sempre nella storia del calcio, il campione brasiliano aveva 82 anni. Da tempo soffriva di un tumore al colon che si era aggravato ed era ricoverato da circa un mese in un ospedale di San Paolo per disfunzioni renali e cardiache. Le sue condizioni erano peggiorate, le notizie circolavano da qualche settimana e mezz’ora fa la figlia, Kely Nascimento, ha pubblicato su Instagram un post in cui ha scritto: «Tutto ciò che siamo è grazie a te, ti amiamo infinitamente. Riposa in pace».
Nato il 23 ottobre 1940 nel villaggio di Três Corações, esordì in campionato con il Santos il 7 settembre 1956. Debuttò con la Nazionale a sedici anni e a diciassette venne convocato per i Mondiali in Svezia, dove il 19 giugno 1958 segnò il gol decisivo nei quarti di finale contro il Galles. Quell’anno vinse poi con il Brasile la prima Coppa del Mondo della sua storia. Ripetè l’impresa quattro anni dopo in Cile e nel 1970 in Messico battendo in finale l’Italia di Facchetti, Riva, Mazzola e Rivera.
Nel frattempo sulla sua pagina Instagram è stato pubblicato questo posto: